Ennesimo Flop del Progetto Caserme: via ad una nuova svendita top secret

Ancora una volta apprendiamo dalla stampa, e non dai canali istituzionali,come il futuro del centro storico di Pisa sia per l’ennesima volta messo nelle mani di privati.

Ricordiamo come a novembre 2017 era stato siglato un nuovo accordo di programma tra demanio, Comune di Pisa e Ministero della difesa per sbloccare il progetto caserme, fermo ormai da oltre 10 anni. Alla fine dell’anno la proprietà delle caserme Artale in via Roma e del Distretto 42 in via Giordano Bruno erano già passate nelle mani di un fondo di investimento di Cassa depositi e prestiti, e all’inizio del 2018, fu approvato in fretta e furia l’atto di indirizzo per il recupero.

“Dalle parole ai fatti” annunciava l’allora assessora Zambito. Parole ne abbiamo viste tante, ma di fatti pochi. Infatti dopo 2 anni e mezzo l’ex-Distretto militare e l’Artale risultano ancora abbandonati e inutilizzati. Parole vacue anche quelle dell’attuale assessore Dringoli che nel marzo dello scorso anno ingannava i cittadini affermando che informalmente “erano state presentate diverse soluzioni per il piano di recupero dell’ex-Distretto militare” da parte del fondo di investimento. La nuova svolta, annunciata dalla stampa, si preannuncia come l’ennesimo niente di fatto.

Nella totale clandestinità da aprile ad oggi il fondo di investimento,invece di presentare un piano di recupero, come si era impegnato a fare al momento dell’acquisto del patrimonio pubblico, realizzato,ricordiamolo, in trattativa privata, ha rimesso sul mercato le caserme, in particolare l’ex Distretto militare. Non esiste una base d’asta, non è dato sapere se e quali soggetti abbiano manifestato interesse. L’unica cosa certa è che l’eventuale acquirente avrà ancora due anni di tempo per presentare un progetto di recupero, ottenere l’approvazione in consiglio comunale e perfezionare l’acquisto. Se non ci fossero soggetti interessati, assisteremmo all’ennesimo stallo sulla riqualificazione dell’area.

Quindi 8000 metri quadrati in pieno centro storico sono stati chiusi militarmente per 40 anni, abbandonati per 20, e infine oggetto di un intenso lavoro di recupero e progettazione da parte di un gruppo di cittadine e cittadini insieme con il quartiere. Il Comune di Pisa, che avrebbe potuto acquisire il bene per dar seguito ai progetti della cittadinanza, ha invece preferito prima favorire la cessione del bene a un fondo di investimento privato sebbene a controllo pubblico (il Ministero dell’economia e finanza), per poi procedere alla definitiva svendita alla speculazione privata.

Riteniamo inaccettabile che gli abitanti del quartiere San Martino e di tutta Pisa siano tenuti all’oscuro di questo nuovo passaggio. Per questo abbiamo presentato una nuova interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente per comprendere il grado di coinvolgimento dell’amministrazione e quanto intende fare per tutelare l’interesse collettivo.

 

 

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