Ex Colorificio ancora inutilizzato a un anno dallo sgombero. Manifestazione di protesta degli attivisti del Municipio dei Beni Comuni

Il Tirreno Pisa

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PISA. Presidio domenica 26 a mezzogiorno davanti all’ex Colorificio che a distanza di un anno dallo sgombero è ancora un immobile abbandonato.
«È passato ormai un anno dallo sgombero coatto – spiegano i promotori della manifestazione –. Quello spazio di quattordicimila metri quadrati, è bene ricordarlo, è ancora vuoto, o meglio, è tornato al completo abbandono, lo stesso in cui versava prima del percorso di riutilizzo sociale inaugurato il 13 ottobre 2013 da Municipio dei Beni Comuni».
Per tutta la seconda metà del secolo scorso è stato il fiore all’occhiello di una filiera locale della produzione di vernici e un luogo di lavoro per centinaia di famiglie. Fu poi acquistato dalla J Colors, la quale ha acquisito lo storico marchio ‘Colorificio Toscano’, poi ha licenziato i lavoratori, e infine ha chiuso lo stabilimento per delocalizzare la produzione altrove.
Riaperto ad uso sociale perché concepito come un bene comune di tutta la città, per un anno è stata una città dentro la città.
«Per il Municipio dei Beni Comuni è stato un solido terreno dal quale inaugurare nuove forme di autogestione, convivenza umana e di creazione collettiva, di fronte alla morsa della crisi economica e del welfare in Italia. Ma ad un anno dallo sgombero – si chiedono gli attivisti – che cosa è stato fatto? Perché quell’immobile è ancora vuoto e abbandonato e per di più militarizzato da recinzioni di filo spinato?»
Stando a quanto dichiarato in consiglio comunale il 6 marzo scorso dall’assessore alla Cultura, Dario Danti e poi ribadito sia dall’amministrazione comunale che dalla multinazionale JColors a mezzo stampa, «una trattativa privata intercorsa in tutto silenzio, nei mesi dopo lo sgombero del Municipio dei Beni Comuni, era giunta alla possibilità di far ripartire le attività lavorative e consegnare parte degli immobili al cartello di associazioni del Municipio dei Beni Comuni. Questo accordo però sarebbe immediatamente e inspiegabilmente decaduto a causa della nuova occupazione dell’ex distretto militare, il Distretto 42».
Secondo il Municipio dei Beni Comuni l’amministrazione aveva un’occasione, «quella di riprendere il controllo sugli scempi che i privati compiono sui nostri territori, aveva l’occasione di far partecipare le parti sociali ad una trattativa che avrebbe fatto conquistare alla città non solo occupazione ma anche spazi di socialità e attività utili e riconosciute in città. È stata quindi lasciata cadere nel vuoto la possibilità per Pisa di risolvere una annosa questione, quella degli spazi sociali realmente autogestiti in città, senza alcuna variazione di bilancio o elargizioni di denaro pubblico, andando a riconquistare quanto la multinazionale JColors aveva negli addietro sottratto in maniera ingiustificata al nostro territorio».

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