Ex Colorificio di via Montelungo, il Municipio dei Beni Comuni attacca: “Ne’ lavoro ne’ spazi sociali”

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Ex Colorificio di via Montelungo, il Municipio dei Beni Comuni attacca: “Ne’ lavoro ne’ spazi sociali”

Ad un anno dallo sgombero dell’ex-colorificio il Municipio dei Beni Comuni ricorda la propria esperienza e denuncia: “L’immobile è di nuovo abbandonato e militarizzato. Perché tutto questo?”

Un periodo movimentato attende la città di Pisa nei prossimi mesi, come già annunciato da numerose associazioni nel recente Sciopero Sociale. Per il prossimo 14 novembre è attesa una nuova manifestazione di sciopero generale e il Municipio dei Beni Comuni ci sarà per riaffermare la necessità di liberi spazi sociali, contro la speculazione e per il riutilizzo di beni abbandonati.
Il pensiero degli attivisti non può che tornare all’esperienza dell’ex-colorificio JColors, iniziata ad ottobre 2013 e conclusa con il successivo sgombero che tante polemiche ha scatenato. “Per noi è stato un solido terreno – spiegano i ragazzi del Municipio – di nuove forme di autogestione, convivenza umana e creazione collettiva, contro la crisi economica e del welfare. Perché quell’immobile – si chiedono – è ancora vuoto e abbandonato e per di più militarizzato da recinzioni di filo spinato?”.
Lo scopo della lotta del Municipio è riaffermare il fine sociale e collettivo della proprietà, per avere spazi di aggregazione liberi e aperti ai cittadini. I progetti urbanistici dell’Amministrazione però non sembrano seguire questa visione: “Stando a quanto dichiarato in Consiglio Comunale il 6 marzo 2014 dall’assessore Dario Danti – ricordano i ragazzi, riferendosi all’ex-colorificio – una trattativa privata intercorsa in tutto silenzio era giunta alla possibilità di far ripartire le attività lavorative e consegnare parte degli immobili al cartello di associazioni del Municipio dei Beni Comuni”.
“Questo accordo però sarebbe immediatamente e inspiegabilmente decaduto a causa della nuova occupazione dell’ex distretto militare, il Distretto 42. L’amministrazione aveva un’occasione, quella di riprendere il controllo sugli scempi che i privati compiono sui nostri territori – concludono – perché non l’ha colta?”.

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