Ex distretto, sgombero dopo l’assedio

mercoledì 23 aprile 2014, TIRRENO PISA Pagina: III

Ex distretto, sgombero dopo l’assedio

Primo tentativo alle 6,30. II sindaco riceve gli attivisti: si all’assegnazione di una parte per fini sociali. Protesta sugli alberi

L’ultimo baluardo della resistenza passiva è stato schierato in verticale. Una quindicina di attivisti sono saliti su altrettanti alberi all’interno del parco, intitolato a don Andrea Fallo, per impedire uno sgombero iniziato alle 6,30 e andato avanti fino a sera inoltrata. Alla spicciolata dalle 19 in poi sono scesi con l’autoscala piazzata dai vigili del fuoco, mentre intorno la Digos provvedeva a sigillare tutti gli ambienti. E stato l’epilogo di una lunga giornata, scandita da slogan e dalla consapevolezza che ognuno deve fare la propria parte, dagli occupanti alle forze dell’ordine.
Sgombero. L’esperienza del Distretto 42 finisce, ma non muore. Le associazioni che a metà febbraio avevano occupato l’ex caserma di via Bruno hanno ottenuto un impegno politico da parte dell’amministrazione. E successo dopo l’incontro in questura avvenuto verso le 11, con la mediazione dell’assessore alla Cultura Dario Danti, che si è concluso con un nulla di fatto. All’alba la Digos si è presentata per eseguire l’ordine di sequestro firmato dal Tribunale dopo la denuncia per occupazione abusiva da parte del Demanio, proprietario dell’immensa volumetria (4mila mq di fondi e 8mila di parco). Alle 12,30 il sindaco Marco Filippeschi ha ricevuto i rappresentanti degli attivisti.
Apertura del sindaco. Filippeschi si è detto disponibile a concedere, nei termini da decidere con il ministero della Difesa, una porzione dell’ex caserma, destinata a usi sociali. «Ho riconfermato quanto già detto loro alcune settimane faspiega il sindaco -. L’azione delle forze dell’ordine era prevista ed è dovuta ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Auspico e ritengo che nella legalità si possa creare un dialogo positivo con il ministero della Difesa perché almeno parte del complesso, quella che è in condizioni di sicurezza, possa essere prontamente riaperta e utilizzata per attività a fini sociali, secondo impegni da pattuire, con regole e scadenze temporali». Ministero-Comune. Il ministero della Difesa ha mantenuto nella sua disponibilità la caserma inutilizzata, rispondendo così alle richieste di Comune e Agenzia del Demanio, per la volontà di valorizzarla per compensare un rinnovamento del patrimonio a servizio delle istituzioni militari che hanno sede a Pisa. «Anche questa volontà era prevedibile – aggiunge Filippeschi – per i contenuti delle intese già sottoscritte nell’accordo di programma del 2007 che ancora oggi sono in ridefinizione. In ogni caso, però, c’è un tempo utile per un uso appropriato degli spazi e un’opportunità che dev’ essere valutata con favore». Riconosciuto un principio. Anche se sgomberati, gli attivisti sono stati riconosciuti dal sindaco come legittimi destinatari di uno spazio che prima all’x Colorificio Toscano e ora all’ex distretto militare veniva loro negato. Poco dopo le 17 sono arrivati i vigili del fuoco: sono entrati scavalcando il muro di cinta. Mezz’ora dopo è iniziato lo sgombero con la Digos guidata dal vice questore, Gonario Rainone. Nessuna tensione tra le parti. L’unica preoccupazione è stata quella di far scendere i quindici appollaiati sugli alberi con tanto di viveri e sacco a pelo. I vigili del fuoco non hanno ritenuto di dover intervenire per un servizio più da ordine pubblico che di soccorso. Hanno lasciato l’autoscala e in serata l’ex caserma è stata liberata cori la notitica delle denunce per gli ex inquilini. Infine, i Prendocasa nel pomeriggio hanno occupato il circolo Arci Salvadori di via di Putignano, nel quartiere di Sant’Erniete.

Pietro Barghigiani

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