Ex Distretto, trenta giorni per il passaggio al Comune

28 febbraio 2014 TIRRENO PISA

Ex Distretto, trenta giorni per il passaggio al Comune

II Demanio scrive al ministero della Difesa e chiede il via libera definitivo intanto il Municipio dei Beni Comuni manifesta nelle strade della capitale

di Danilo Renzullo 1 PISA

Entro un mese potrebbe sbloccarsi l’iter del passaggio dell’ex caserma militare “Curtatone e Montanara” dal Demanio al Comune. Ma sarebbero ancora due i nodi da sciogliere: da una parte il ministero della Difesa, che deve concludere il processo di disrnissione dello stabile, dall’ altra il Comune, che ha chiesto di entrare in possesso della struttura attraverso il federalismo demaniale e con il cosiddetto “progetto caserme” (l’accordo di programma stipulato con Demanio e ministero della Difesa), richieste che sarebbero però in contrasto tra di loro. Questa, in sintesi, la risposta che il Demanio ha fornito agli attivisti del Municipio dei beni comuni ricevuti mercoledì scorso dai vertici dell’ente. Per difendere l’esperienza del Distretto 42, il progetto nato all’interno dell’ex caserma militare di via Bruno occupata dal Municipio e che, secondo il cartello di associazioni sarebbe sotto sgombero, circa venti attivisti hanno partecipato ad
un presidio sotto la direzione generale dell’Agenzia del Demanio (proprietario dell’ex caserma) di Roma, organizzato dalla rete romana “Patrimonio Comune” per «chiedere di mettere a disposizione della popolazione, per finalità sociali, culturali e ricreative, i beni demaniali inutilizzati». Una delegazione del Municipio è stata ricevuta da sei funzionari e dirigenti dell’ente, tra cui Paolo Maranca, direttore centrale per la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato. «Dal confronto – spiegano gli attivisti – è emerso che non c’è alcuna urgenza di procedere allo sgombero, anche perché il bene, a breve, potrà essere a disposizione del Comune». Due, secondo quanto riferito dai vertici del Demanio agli esponenti del Municipio, le questioni da risolvere. «Dall’incontro – spiegano gli attivisti è emerso inoltre che il ministero della Difesa deve concludere il processo di dismissione dello stabile avviato nel 2005, ma non ancora formalizzato, e che il protocollo del “Progetto caserme” è da così tanto tempo fermo da considerarsi ormai irrealizzabile. La stessa decisione del Comune di richiedere l’ex distretto militare e la caserma Artale nell’ambito delle manifestazioni d’interesse presentate al Demanio, indicano un percorso che smentisce quel protocollo e avvia un’altra procedura di trasferimento a ti tolo gratuito, che a breve potrebbe andare in porto. Tocca all’amministrazione prendere atto che quel protocollo non è più praticabile e chiudere il passaggio tramite il percorso definito dal federalismo demaniale». L’Agenzia del Demanio nei prossimi giorni invierà una lettera al ministero della Difesa con cui chiederà il via libera definitivo per il passaggio dell’ex
caserma al Comune. Il ministero avrà 30 giorni per rispondere. I ritardi ministeriali, però, pesano. Le varianti al piano strutturale e al regolamento urbanistico finalizzate al “progetto caserme” sono scadute e dovranno tornare all’esame del consiglio comunale. «Era già in conto – spiega in una nota l’assessore all’urbanistica Ylenia Zambito – di dover tornare in consiglio per la scadenza del vincolo preordinato all’esproprio, valido cinque anni, e ciò si deve fare anche per effetto di una sentenza del Tar sul ricorso contro l’esproprio di alcuni proprietari terrieri dell’area di Ospedaletto dove dovrebbe sorgere la nuova caserma, che ha anticipato la scadenza».

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