Ex Stallette, i conti non tornano. L’ATTO CONSEGNATO IN CONSIGLIO COMUNALE

NAZIONE PISA Pagina: 11

Ex Stallette, i conti non tornano. L’ATTO CONSEGNATO IN CONSIGLIO COMUNALE

E’ STATA finalmente consegnata, ieri, ai consiglieri comunali la relazione del Rup – Responsabile unico del Procedimento sul caso Ex Stallette, richiesta da settimane e per settimane negata dagli uffici. La Nazione è riuscita a entrare in possesso di questo atto e propone oggi i primi significativi passaggi. Il dirigente responsabile del procedimento, l’ingegnere Michele Aiello, firma in ventisette pagine un quadro puntuale e scandito nel tempo, a partire dal 2010, sull’intervento Piuss che prevede il recupero e la riqualificazione delle ex Stallette.
FRA i passaggi iniziali e più significativi, è il fatto che, «il Rup è stato tenuto all’oscuro di tante cose» e, a pagina 5, nel ripercorrere la vicenda, avanza «il timore che le verifiche e i controlli sul progetto definitivo del Comune di Pisa sulle liste dell’offerta economica e sul progetto esecutivo dell’impresa (cioè la ditta Rotavincitrice dell’appalto e ora uscita di scena perché alle prese con un concordato preventivo, rida) (…) siano stati carenti e insufficienti». A pagina 11, «il Rup ha evidenziato errori e/o incomprensioni dovuti a quadri economici errati, valori economici del progetto errati, costi della sicurezza errati, economie inserite nel progetto definitivo e poi ritrovate anche nel progetto esecutivo e infine liquidate in contabilità. Elementi che sicuramente hanno determinato il principale punto di debolezza». E ancora: «Progetto definitivo e progetto esecutivo contenenti errori e omissioni, per aver sottostimate le reali quantità (…). Responsabilità di più soggetti, (…) errori da parte della direzione lavori». E bonifici errati: «per aver liquidato con i Sal ben oltre le quantità mancanti, non avendo mai chiesto chiarimenti sulle quantità mancanti e non avendo mai contestato per iscritto all’impresa il progetto esecutivo». Il dirigente Aiello, che nel documento manifesta volontà a velocizzare le pratiche per la consegna dei lavori a una nuova ditta (c’è il rischio di perdere i finanziamenti) parla di «inadempimenti: ingiustificati ritardi sulle lavorazioni che comportano il superamento della misura massima di penali», di «irregolarità nei versamenti dei premi assicurativi», di «comportamento non improntato ai canoni di buona fede e correttezza, oggettivizzato in una serie di comunicazioni incomplete, omesse o poco chiare, atte a occultare la reale situazione di crisi dell’impresa». Si rilevano poi «discrepanze» fra i lavori previsti, dichiarati e realmente eseguiti dalla Rota che ha poi depositato istanza di concordato preventivo «senza preavviso». «Discrepanze» emerse solo quando il direttore dei lavori «contattava la ditta arrivata seconda alla gara d’appalto. E anche «sulla legittimità di poter affidare al secondo classificato il completamento dei lavori, il Rup nutre qualche dubbio». Per tutto questo «Il Comune di Pisa è creditore della ditta per la cifra di 589.109,75 euro» e dovrà trovarne 490 mila per completare i lavori. Una relazione di cui daremo altri dettagli e che mette molta carne al fuoco per le opposizioni a Palazzo Gambacorti.

Eleonora Mancini

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