«False partite Iva alla Navicelli Spa» Scoppia la bufera

TIRRENO PISA Pagina: 12

«False partite Iva alla Navicelli Spa» Scoppia la bufera

Spunta un “corvo”: spedita una lettera anonima ai Cobas L’assessore: verificheremo. La società respinge le accuse

Una lettera non firmata, recapitata ai Cobas all’inizio dell’anno, mette in subbuglio la Navicelli Spa, società interamente a capitale pubblico, costituita al fine di gestire il Canale dei Navicelli e le aree demaniali limitrofe. Un collaboratore anonimo denuncia una presunta situazione di precariato e irregolarità all’interno della società partecipata dal Comune.
«Da anni la Navicelli Spa sta facendo lavorare circa 5/6 lavoratori con false partite Iva, ma che sono obbligati a svolgere regolarmente, oltre alle proprie attività di competenza, lavoro ordinario di ufficio – si legge nella missiva -. Queste persone hanno ricevuto negli anni un regolare stipendio di circa 1.000 euro mensili, con l’emissione di fatture mensili. Hanno una postazione fissa, biglietti da visita ed email personali della società. Oltre alle false partite Iva, ci sono almeno 3 co.co.pro che svolgono normale lavoro di ufficio, reiterati nel tempo per più di 36 mesi». Questi lavoratori «non possono avviare altre collaborazioni con soggetti diversi da Navicelli Spa, società interamente a capitale pubblico. Negli anni è stato mantenuto un atteggiamento minatorio, apparentemente velato, in quanto non è mai stato minacciato esplicitamente il personale di eventuali ritorsioni se non si fosse adeguato alle direttive, ma si è creato un clima per il quale nessuno ha mai osato opporsi all’obbligo degli orari, di mantenere un solo datore di lavoro e di svolgere le mansioni più variegate».
«All’interno della società prosegue la lettera – noi collaboratori siamo restii a coinvolgere i sindacati e a far emergere le irregolarità per paura di possibili ritorsioni nei nostri confronti, come una possibile cessazione del rapporto lavorativo, vista la tipologia di contratti applicata».
Giovandomenico Caridi, amministratore della società, smentisce queste affermazioni: «Alla Navicelli Spa è tutto regolare. I contratti di lavoro rispettano la legge».
Andrea Serfogli, assessore al bilancio, si impegna ad approfondire la vicenda: «Non ho letto questa lettera, verificherò la situazione con l’ingegnere Caridi e il dirigente al personale».
Intanto Cobas e opposizioni si scatenano: «È necessario verificare la veridicità della denuncia anonima. Chiediamo al sindaco di indire una convocazione sindacale sulle partecipate del Comune, sulle quali vogliamo togliere questo velo di reticenza – dice Federico Giusti, leader Cobas Pisa -. Vogliamo che ci sia la massima trasparenza. Venerdì 16 abbiamo inoltrato questa lettera anonima a tutti i consiglieri comunali, affinché si prendano carico del problema».
«Visto che si tratta di una denuncia anonima, ho invitato i Cobas a trasmetterla alla Procura. Se non lo faranno loro, lo farà io», afferma Diego Petrucci, capogruppo diNoiAdesso Pisa. Dubbioso sull’attendibilità della missiva è Giovanni Garzella, capogruppo FI-Pdl: «Il gruppo si sta interessando della vicenda, ma non ho mai sentito parlare di problemi di questo tipo alla Navicelli».
«Doveroso inoltrare la denuncia in tutte le sedi opportune – afferma Gianfranco Mannini, M5S -. La Guardia di Finanza deve verificare la veridicità della lettera. Se ne dovrà discutere in consiglio».
«A ottobre avevamo presentato un ordine del giorno, che è stato emendato e poi approvato, in cui si presentava proprio la situazione che emerge dalla lettera – spiega Marco Ricci, Una città in Comune-Prc -. La giunta si è impegnata a fare un monitoraggio dei contratti nelle partecipate» .

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