Fascisti non su Marte, ma allo Scotto

Preferiamo pensare che le voci, sempre più insistenti, sul futuro direttore artistico della rassegna del Giardino Scotto a Pisa siano uno scherzo di cattivo gusto. Si dice, infatti, che l’incarico sarà affidato ad Artitaly di Massimiliano Simoni, agente immobiliare versiliese e politico dapprima finiano e adesso “responsabile teatri di Fratelli d’Italia”, che, in virtù della lottizzazione politica, è stato dal 2000 al 2010 presidente della Fondazione La Versiliana e della Fondazione Festival Pucciniano (2008-10).

L’autonomia della cultura e dei suoi istituti andrebbe garantita facendo scelte che tengano conto di competenze e capacità, ma questo non accade da troppo tempo nel nostro paese. Il caso in questione è esemplare: Massimiliano Simoni, nel curriculum che si trova in rete, si presenta come “sott’ufficiale paracadutista in congedo, diplomato al Liceo scientifico”, ed egli ricorda i suoi infiniti incarichi in fondazioni e gallerie d’arte. Le parole chiave che adopera per descrivere il suo profilo sono “Business Management; Business Process management; Project management; Gestione delle risorse, del personale e ottimizzazione dei profitti; Management culturale e flussi turistici; Art Director e Mental Coach”. La cultura – quella del piazzista di case e appartamenti, che predilige, si badi bene, i termini “esterofili” – è un semplice accessorio del business.

È grazie a una sua donazione che un anno fa è piovuta dal cielo in Largo Ciro Menotti la statua in bronzo di Galileo Galilei che gioca a boowling, realizzata da Gabriele Vicari e Armando Barbon, di cui la città sentiva un gran bisogno. Ma non vanno dimenticati “talk show televisivi e salotti culturali” da lui prodotti a Montecatini Terme e Torre del Lago, e da una sua idea sono nati nel 2001 gli imperdibili “Percorsi del ‘900”, incontri nostalgici condotti da Mario Bernardi Guardi, per mostrare “l’altra faccia della medaglia ed aprire ad una seria e critica Revisione della Storia”.

Già, la revisione della storia. D’altra parte quella del Ventennio è una sua ossessione. Di recente, Simoni è finito agli onori delle cronache per aver fatto in pubblico il saluto romano al grido di “Camerata Adriano presente” al funerale di Adriano Giovannetti, un tale che a Pietrasanta (Lu) ha ostentato per anni busti del duce e vessilli della Xmas anche nel giorno dell’anniversario della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema. Insomma, va bene che la lottizzazione politica può tutto, che preparazione e competenza sono ormai inutili orpelli e che con le gallerie d’arte ci si può rifare facilmente una faccia, ma sui valori della Costituzione non si può certo giocare.

Ecco perché la nomina di un simile personaggio a direttore artistico della rassegna estiva dello Scotto non può essere che uno scherzo di pessimo gusto.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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