Ghezzani (SEL) sulla questione rom: “Inseguire le pulsioni rabbiose non serve”

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“Mancano i soldi per la manutenzione del territorio, i comuni sono costretti ad aumentare le tasse locali perchè ogni anno diminuiscono i trasferimenti da parte dello stato alle regioni, ai comuni, alle province. I governi Monti, Letta, Renzi attaccano i diritti dei lavoratori, cresce la disoccupazione, ma il problema sono i Rom”.
Con questa premessa Simonetta Ghezzani, capogruppo di SEL in consiglio comunale, interviene sulla questione degli sgomberi delle famiglie rom che l’amministrazione sta portando avanti in queste settimane, ma anche sulle politiche sociali messe in campo, che puntano a una diminuzione della popolazione rom sul nostro territorio.
“In tutta la Toscana – scrive Ghezzani – si parla di 2400 presenze, su una popolazione complessiva di 3 milioni e 700.000 persone. A Pisa si parla di 840 persone su una popolazione residente di quasi 90.000 abitanti. Percentuali esigue. Nella nostra città più alte che altrove”.
La consigliera si dice quindi “spaventata dalla rabbia razzista che sta montando, dall’uso strumentale che talvolta la politica fa della questione rom. Sono anche consapevole che nei quartieri come Putignano si sarebbe dovuto intervenire prima con una presenza quotidiana delle forze dell’ordine in modo da rassicurare la popolazione e garantire il decoro. Ma non sempre gli enti locali ce la fanno a surrogare lo stato: nel campo della sicurezza sono anni ormai che si continua a tagliare. Anche nella finanziaria 2015 verranno tagliati altri 74 milioni di euro a questo settore. Per questo il piano assunzioni del comune prevede assunzioni oltre che per le maestre, per la polizia municipale”.
Prende quindi le distanze dalle azioni e dagli intenti espressi dall’assessore Capuzzi sul tema: “In questo quadro prendere scorciatoie non serve. Quando parliamo di Rom stiamo parlando di persone da anni sul nostro territorio, e non è con la mera contabilità che risolveremo le questioni in campo. E nemmeno con gli annunci. Come si può passare da 840 a 400 presenze? C’è un problema di sostenibilità? Di risorse ? Utilizziamo gli strumenti che le normative vigenti ci mettono a disposizione per definire un percorso di inclusione e di superamento dei campi”.
Tra le soluzioni Ghezzani suggerisce di attingere ai finanziamenti europei, e di chiedere alla regione “di intervenire attivamente sul piano della programmazione. Introduciamo la questione dentro il piano strategico dell’area pisana”, dice. “Con l’attenzione rivolta ai contesti urbani e alle popolazioni nel loro complesso. Senza confondere il piano degli interventi sociali con quello dell’ordine pubblico”.
Uno degli errori del passato, afferma, “è stato pensare progetti destinati solo alle comunità Rom. È nella desolazione di territori non più vissuti che aumenta nella percezione e nei fatti l’insicurezza. La cura delle periferie è quindi una priorità, così come è necessario fare investimenti sulle reti sociali”.
Anche la sola soluzione abitativa “non basta, così come non basta confezionare buoni progetti senza la partecipazione attiva e consapevole dei destinatari. Questo vuol dire condivisione di obiettivi e controllo sull’andamento dei progetti e sugli esiti. Oltre ogni approccio moralistico. È il miglior modo questo non solo per per contrastare le derive scandalose che abbiamo visto a Roma, ma anche per sedimentare risultati e non disperdere finanziamenti”.
È importante, aggiunge, “puntare sulla formazione scolastica e professionale, sull’avviamento al lavoro. Destinatari privilegiati donne, bambine e bambini, giovani, considerando la preservazione della cultura ROM un obiettivo altrettanto importante da perseguire. C’è molto da fare”, e conclude, “non è inseguendo le pulsioni rabbiose che usciremo da questa situazione”.

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