«Giusto allontanarsi dalla sinistra dei soliti salotti»

sabato
5 maggio 2018
Testata:
CORRIERE FIORENTINO
Pagina:
3

GIOVANNI GOZZINI

Giovanni Gozzini, storico, di sinistra, ex assessore a Firenze: la proposta del sindaco Dario Nardella, cioè dare più punti per l’assegnazione di case popolari a chi ha più di io anni di residenza in città, quindi la convince?

«Stavo leggendo proprio in questo momento, quando mi ha chiamato. Sono favorevole ma ad alcune condizioni. Intanto, che non sia un modo per escludere gli immigrati: anche loro, quelli che hanno un permesso di soggiorno, che lavorano, che hanno pagato le tasse, anche se magari non hanno una residenza “certificata” o non l’hanno avuta sempre».

Però, dare più punti ai residenti da più tempo, con il livello massimo di io anni, rischia di tagliare fuori proprio loro e suona come un vantaggio agli italiani: tradotto, e non lo diciamo noi ma il centrodestra che ha gioito subito con il solito slogan: «Prima gli italiani». Forse, in qualche caso «solo» gli italiani.

«E infatti il problema è chi è residente. Ci vuole un concetto di residenza ormai più elastico e più esteso di quello attuale. Non si può pensare che la residenza o l’italianità sia solo un fatto di sangue».

Tradotto: sì a queste norme per le case popolari, ma si parta subito con lo Ius soli?

«Io dico di più: ci vuole un concetto di residenza, e di chi diventa residente, non anagrafico. Un concetto più elastico e più esteso di quello legato alla cittadinanza “risorgimentale”. Per esempio: sono favorevole a ipotesi di cittadinanza temporanea. Ormai siamo cittadini del mondo: c’è posto per tante identità. Quanti di noi sono fiorentini, italiani, europei, londinesi o americani a volte solo per un breve periodo della loro vita? Anche la cittadinanza potrebbe essere previsto un meccanismo “a tempo”. Oppure ad esami, a punti. Ma deve includere tutti».

Lega e Fratelli d’Italia intanto vedono nella scelta di Nardella l’applicazione delle loro politiche: tanto che alcuni di loro si sono dichiarati pronti a concedere una tessera onoraria del partito al sindaco di Firenze.

«E sbagliano. Perché questo punteggio ipotizzato dal Comune di Firenze non ha questa direzione. E sono sicuro che, nel senso che dico io, Dario sarebbe d’accordo: questa “nuova cittadinanza” e questo nuovo tipo di residenza sono proprio il contrario della discendenza di sangue che propongono i partiti di centrodestra».

Gozzini, però ammetterà che non è una cattiveria giornalistica pensare che la scelta di Nardella, sia un modo per strizzare l’occhio alla pancia del Paese, oltre che agli elettori meno di sinistra, in vista delle prossime elezioni amministrativa: manca solo un anno.

«Questo è ragionevole. Ma tatticamente, le dico, posso anche essere d’accordo con Nardella su questa strizzata d’occhio in chiave pre elettorale. D’altra parte io credo, e non da ora, che il problema numero uno da risolvere in questo Paese, e soprattutto per il futuro della sinistra, è allontanarsi da una certa sinistra radical chic da salotto. Dobbiamo tornare nelle periferie, è il refrain per ricostruire la sinistra, no? Allora si devono affrontare i problemi che si trovano nelle periferie ed andare in questa direzione. E un messaggio di tipo leghista? Forse lo sembra, ma per evitare di essere parificati con la Lega, occorre cambiare il concetto di cittadinanza, andando in una direzione non nazionalista. Non bastano solo le strizzate d’occhio ma bisogna lavorare sul serio all’integrazione degli immigrati».

Marzio Fatucchi

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