Gravissime le dichiarazioni di Cavallini

Le affermazioni di Cavallini, amministratore unico di Sepi, lo pongono in netto contrasto con il ruolo pubblico che ricopre e con le norme che lui stesso, in virtù di quel ruolo, dovrebbe far rispettare. Paradossale l’accusa di “nazismo” rivolta a chi sostiene la campagna vaccinale, visto l’appoggio che il fronte no-vax riceve dalle forze di destra e neo-fasciste. Assolutamente inaccettabile, poi, prospettare quasi con compiacimento gravi conseguenze future sulla salute delle persone vaccinate. Affermazioni che diventano ancor più rilevanti in quanto a diffonderle è un amministratore pubblico.

Gravissime, infine, le dichiarazioni in cui si riportano situazioni cliniche per sentito dire a sostegno delle proprie posizioni, perché di questo si nutrono le fake news che circolano in rete e che spaventano la cittadinanza, senza alcuna veridicità o senza la possibilità di essere verificate. Tutto ciò non fa che inquinare la discussione pubblica, già di per sé delicata, sull’adesione alla campagna vaccinale anti-covid e nasconde il vero, grande problema internazionale: i profitti delle multinazionali del farmaco e il mancato accesso ai vaccini di milioni di persone nei paesi più poveri a causa dei brevetti.

Una città in comune

Condividi questo articolo

Lascia un commento