Guardie armate per sorvegliare aiuole e sede della polizia municipale? Intervengano questore e prefetto. Un flop anche la seconda gara 

La giunta Conti riprova nuovamente ad affidare a guardie private servizi di controllo del territorio che spettano allo Stato. Si tratta di un’evidente forzatura di quanto prescritto dall’articolo 133 del Testo Unico della leggi di Pubblica Sicurezza, in base al quale gli enti pubblici possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro proprietà mobiliari od immobiliari, ma non delegare funzioni che sono proprie delle forze dell’ordine e che non possono essere “privatizzate”.

Dopo una prima gara, aperta lo scorso agosto e poi ritirata grazie anche alla nostra denuncia pubblica, la giunta prova adesso un nuovo blitz condotto sotto dettatura della politica della Lega. Anche questa volta numerose sono le criticità. A partire dal fatto che la gara sia stata tenuta aperta solo 5 giorni, definendo guarda caso un importo da 39.900 euro in modo da rimanere sotto la soglia dei 40.000 euro così da evitare procedure più lunghe e il coinvolgimento di ditte maggiori. Ne risulta un esorbitante costo orario di 150 euro + IVA. È stata anche inserita nel bando una norma di sapore discriminatorio, che richiede a chi vinca la selezione di aprire una sede operativa entro 50 km dal Comune: un criterio ancora più insensato visto che si tratta di un servizio che dura un solo mese.

Questi requisiti ristretti hanno fatto sì che solo una ditta abbia presentato un’offerta, che però è stata ritenuta formalmente non corretta. La gara quindi è andata deserta. Non vorremmo che a questo punto l’amministrazione rifacesse una terza gara in tempi nuovamente strettissimi e, casualmente, vincesse proprio il solito soggetto.

A queste forti criticità formali, se ne aggiungono di sostanziali. Si configura infatti una vera e propria ronda armata tra Piazza della Stazione e le Gallerie Gramsci, con il compito di controllare ad esempio la fontana e le pensiline taxi della piazza, le gallerie Gramsci e le aree a verde lungo quel tratto di strada, nonché – fatto alquanto paradossale – fare la sorveglianza esterna al Presidio della Polizia municipale. Queste attività avverrebbero dalle ore 17 alle ore 23, per un mese prorogabile per un successivo. Possibile che delle guardie private controllino il presidio della Polizia municipale? Chiediamo al Questore e Prefetto di intervenire per bloccare ogni eventuale nuovo tentativo dell’amministrazione comunale di assoldare una vera e propria ronda armata al servizio della Giunta, travalicando quanto consentito dalla legge in materia di guardie private.

Rilanciamo, in alternativa, le nostre proposte per rendere il quartiere della stazione vivo, vivibile e perciò sicuro per tutte e tutti: la chiusura del punto Snai; interventi sociali e culturali in termini di mediazione e animazione di quartiere (che negli ultimi anni sono stati cancellati); il riutilizzo dei troppo immobili abbandonati; politiche a sostegno della marginalità; politiche di contrasto reale e di prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti. Gli abitanti del quartiere e di tutta la città meritano risposte serie, non provvedimenti di propaganda, che non renderanno nessuno davvero più sicuro.

Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

Condividi questo articolo

Lascia un commento