Guerre «coperte»

domenica 21 settembre 2014, Il Manifesto

Guerre «coperte»
Dopo l’impiego in Afghanistan, il potenziamento. Il nuovo comando dell’esercito italiano garantirà interventi rapidi di commando «in grado di sopravvivere e combattere in ogni ambiente operativo contro avversari estremamente determinati e insidiosi»
Forze speciali, da Pisa ai teatri bellici in tutta segretezza

Manlio Dinucci

Si infil­trano not­te­tempo in ter­ri­to­rio nemico senza essere viste, indi­vi­duano gli obiet­tivi da col­pire, li eli­mi­nano con un‘azione ful­mi­nea para­ca­du­tan­dosi dagli aerei o calan­dosi dagli eli­cot­teri, quindi si riti­rano senza lasciare trac­cia salvo i morti e le distru­zioni: sono le forze spe­ciali, sem­pre più impie­gate nelle «guerre coperte». L’Italia, che le ha usate finora soprat­tutto in Afgha­ni­stan, fa ora un deci­sivo passo avanti nel loro poten­zia­mento. Alla caserma Gamerra di Pisa, sede del Cen­tro adde­stra­mento para­ca­du­ti­smo, si è appena costi­tuito il Comando delle forze spe­ciali dell’esercito (Com­fose), il primo del suo genere in Ita­lia. Esso riu­ni­sce sotto un comando uni­fi­cato il 9° Reg­gi­mento d’assalto Col Moschin e il 185° Reg­gi­mento acqui­si­zione obiet­tivi Fol­gore di stanza a Livorno, il 28° Reg­gi­mento comu­ni­ca­zioni ope­ra­tive Pavia di stanza a Pesaro e il 4° Reg­gi­mento alpini para­ca­du­ti­sti Ragers con sede presso Verona. A que­sti si aggiun­gerà tra poco il 26° Reparto eli­cot­teri per ope­ra­zioni spe­ciali, desti­nato a tra­sfor­marsi in 3° Reg­gi­mento eli­cot­teri per ope­ra­zioni spe­ciali Aldebaran.
Per­ché è stata scelta Pisa quale sede del Com­fose? Per­ché l’aeroporto mili­tare della città è stato tra­sfor­mato in «Hub aereo nazio­nale dedi­cato alla gestione dei flussi di per­so­nale e di mate­riale dal ter­ri­to­rio nazio­nale per i tea­tri ope­ra­tivi, e vice­versa, con tem­pe­sti­vità e effi­ca­cia» (come lo defi­ni­sce il Pro­gramma plu­rien­nale dello Stato mag­giore della difesa appro­vato dalle Com­mis­sioni Difesa del Senato e della Camera).
Il Com­fose, ha spie­gato nel discorso inau­gu­rale il gene­rale Zanelli che lo comanda, «è nato per assi­cu­rare la dispo­ni­bi­lità imme­diata di uno stru­mento dedi­cato, ido­neo ad assol­vere l’intero spet­tro delle ope­ra­zioni spe­ciali». In altre parole, una volta adde­strati per «essere in grado di soprav­vi­vere e com­bat­tere in ogni ambiente ope­ra­tivo con­tro avver­sari estre­ma­mente deter­mi­nati e insi­diosi», gli spe­cia­li­sti delle forze spe­ciali potranno essere imme­dia­ta­mete pro­iet­tati attra­verso l’hub aereo di Pisa nei vari tea­tri bel­lici. Quali siano quelli imme­diati lo ha spie­gato, a mar­gine della pre­sen­ta­zione del Com­fose, il Capo di stato mag­giore, gene­rale Gra­ziano: «Nell’Est Europa l’Italia deve essere pre­sente, così come si è ripro­po­sto il fronte mediorientale».
L’altra ragione della scelta di Pisa quale sede del Com­fose è sicu­ra­mente la pre­senza della limi­trofa base Usa di Camp Darby, che rifor­ni­sce le forze ter­re­stri e aeree nell’area medi­ter­ra­nea, afri­cana, medio­rien­tale e oltre. È l’unico sito dell’esercito Usa in cui il mate­riale pre­po­si­zio­nato (car­rar­mati, ecc.) è col­lo­cato insieme alle muni­zioni: nei suoi 125 bun­ker vi è l’intero equi­pag­gia­mento di due bat­ta­glioni coraz­zati e due di fan­te­ria meccanizzata.
Vi sono stoc­cate anche enormi quan­tità di bombe e mis­sili per aerei, insieme ai «kit di mon­tag­gio» per costruire rapi­da­mente aero­porti nelle zone di guerra. Que­sti e altri mate­riali bel­lici pos­sono essere rapi­da­mente inviati in zona di ope­ra­zione attra­verso il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa. Serve quindi alla pro­ie­zione di forze Usa nei vari tea­tri bellici.
Come ha chia­rito il gene­rale Zanelli, il Com­fose man­terrà un «col­le­ga­mento costante» anzi­tutto con lo «U.S. Army Spe­cial Ope­ra­tion Com­mand», il più impor­tante comando sta­tu­ni­tense per le ope­ra­zioni spe­ciali che, for­mato da 26mila com­man­dos, for­ni­sce circa il 70% delle forze spe­ciali al Comando cen­trale nella cui «area di respon­sa­bi­lità» rien­tra il Medio Oriente. Appare dun­que chiaro che le forze spe­ciali del Com­fose, in parte già for­ma­tesi nella guerra in Afgha­ni­stan sotto comando Usa, sono desti­nate ad ope­rare, sem­pre sotto comando Usa, in Iraq e Siria. Segre­ta­mente. Tenendo all’oscuro lo stesso par­la­mento della Repub­blica che, nella sua Costi­tu­zione, ripu­dia la guerra.

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