I 5 Stelle toscani cancellano la nuova pista

venerdì
8 giugno 2018
Testata:
TIRRENO
Pagina:
11

AEROPORTO DI FIRENZE ALLA SVOLTA

Dossier al ministro Toninelli: «Raddoppio di Peretola inutile, potenziamo Pisa». Rossi: «Hanno rotto, noi andiamo avanti»

di Stefano Taglione

PISA

Nuovo governo, subito rottura: niente pista parallela a Peretola. «Potenziamo Pisa», tuona il capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, Giacomo Giannarelli, minoranza a Firenze e maggioranza a Roma. Il consigliere pentastellato, in un dossier girato al neoministro grillino dei trasporti Danilo Toninelli, chiede di rivedere i progetti su Peretola (la seconda pista da 2.400 metri) e il sottoattraversamento ferroviario del capoluogo, velocizzando invece i treni regionali da Pisa a Firenze.

Un assist alla Torre pendente, quello di Giannarelli. In totale contrapposizione con quanto detto e fatto finora sia dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, sia dall’ex premier Matteo Renzi. Nonostante Toscana Aeroporti – contattata ieri dal Tirreno – dica di voler an dare avanti sulla costruzione della seconda pista da 2.400 metri, che permetterà l’atterraggio e il decoll o di aerei molto più capienti di quelli attuali, ad esempio dei Boeing 737-800 di Ryanair, da 189 posti. «L’opinione del Movimento 5 Stelle regionale è completamente diversa dai piani nazionali – sostiene il vicepresidente della società di gestione di Peretola e del Galilei, Roberto Naldi – e noi andremo avanti seguendo le regole del gioco. Senza la nuova pista non si avvantaggia certo Pisa, ma Bologna».

Da più voci, il capoluogo emiliano, emerge come il vero spauracchio del Granducato. Il Guglielmo Marconi è un aeroporto che sta crescendo molto e che punta forte sulla promozione turistica, come ha ammesso lo stesso direttore marketing e vendite di Ryanair per l’Italia, John Alborante, che in un’intervista al Tirreno – facendo un parallelo con il Galilei – si è lamentato del mancato dialogo fra la compagnia irlandese e Toscana Promozione, l’ente unico della Regione per pubblicizzare il nostro territorio. «Ci hanno scritto che una partnership con noi ha detto il manager – non rientra nelle loro strategie di comunicazione. Mi sembra un controsenso, dato che facciamo la stessa cosa a Bologna. Se l’Emilia Romagna fa un lavoro migliore, il Marconi attrarrà anche i passeggeri delle zone limitrofe, come dalla provincia di Firenze».

L’idea del Movimento 5 Stelle, invece, è rendere Pisa ancora più forte. Il vero scalo del Tirreno settentrionale, senza che Firenze possa essere visto o pensato come concorrente, sebbene gestito dalla stessa società. «I due aeroporti sono molto vicini – spiega Giannarelli – quindi bisogna fare di Firenze un vero city airport e di Pisa uno scalo ancora più grande di quello attuale, con i voli low cost e intercontinentali».

Per il progetto della nuova pista di Peretola, Toscana Aeroporti ha già ricevuto da Roma l’okper la Valutazione di impatto ambientale, un documento fondamentale per poter iniziare i lavori. Anche se «devono ottemperare a 140 prescrizioni continua il consigliere pentastellato – dai costi milionari e che rendono l’opera irrealizzabile, visto che nella migliore delle ipotesi il percorso per la nuova infrastruttura sarebbe comunque lunghissimo. Bisogna volere solo il bene della Toscana: tutelare i lavoratori di Peretola, lasciando a Firenze un city airport come si deve, e potenziare Pisa dando una prospettiva di sviluppo ancora più interessante alla costa, che ha i noti problemi di disoccupazioni».

Gli aeroporti sono molto vicini quindi a Firenze un vero city airport e a Pisa uno scalo più grande, con i voli low coste intercontinentali.
Giannarelli si augura inoltre l’apertura di un collegamento

IL PRESIDENTE REPLICA

Nel 2029 prevediamo 11,5 milioni di passeggeri fra Pisa e Firenze. Se fermiamo l’Amerigo Vespucci, agevoliamo il Marconi ancora più veloce fra le due città. «Io faccio il pendolare – dice – e vedo come si viaggia. Male: sui Vivalto (i treni a due piani ndr) non c’è posto nemmeno per posizionare i trolley».
Parole che hanno fatto irritare il presidente della Regione, Enrico Rossi, che al Tirreno ha subito esordito con la frase «Sull’aeroporto mi hanno rotto i cog***ni: lo scriva». Il governatore ha poi parlato del limite causato dalla presenza della 46esima Brigata aerea dell’Aeronautica militare – dei sette milioni di passeggeri per il Galilei (oggi sono poco più di 5 ndr), limite che per essere sforato avrebbe bisogno sia di una trattativa con il ministero della Difesa che di una modifica dei piani urbanistici di Pisa. «Nel 2029 prevediamo 11,5 milioni di passeggeri fra Pisa e Firenze – sostiene Rossi – sette al Galilei e 4,5 a Peretola. Se fermiamo l’Amerigo Vespucci, agevoliamo Bologna».
Bologna, ancora lo spauracchio Bologna. L’aeroporto che cresce velocemente e approfitta dei nostri litigi per togliere alla Toscana una fetta importante di mercato.

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