«Il cemento si mangia la costa toscana»

martedì 1 luglio 2014, QN Pagina: 18

«Il cemento si mangia la costa toscana»

I dati di Legambiente sull’inquinamento: sei luoghi fuorilegge

FIRENZE SONO LE FOCI dei torrenti, dei fossi, dei canali che preoccupano i controllori del mare toscano. Che fanno sballare i rilevamenti delle acque, a causa della concentrazione di cariche batteriche. Anche la campagna 2014 di Goletta Verde punta il dito contro una mezza dozzina di punti inquinanti lungo la costa toscana. Sei zone su 18 monitorate, che hanno evidenziato acque «inquinate» da batteri oltre i limiti previsti dalla legge. I prelievi sono stati effettuati il 14 e il 15 giugno, i risultati delle analisi sono stati illustrati da Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, e dal vicepresidente nazionale Edoardo Zanchini. «Sono quattro i punti giudicati `fortemente inquinati’ – elenca Ferruzza -: la foce del torrente Carrione a Marina di Carrara, la foce del canale Magliana, a Massa, la foce dell’Albegna nel comune di Orbetello e il fosso della Galea a Campo dell’Elba. Sono inquinati anche la spiaggia di Margidore, nel comune di Capoliveri, l’area portuale del Moletto del Pesce a Marciana Marina. La vocazione turistica e naturalistica di
una delle più belle aree costiere d’Italia non può rischiare bocciature per i ritardi negli interventi sui depuratori».
LA FOTOGRAFIA scattata dalla Goletta verde sul mare toscano, però, evidenzia un allarme diverso dall’inquinamento. Legambiente ha contestato anche la progressiva avanzata del cemento lungo le coste della regione. «Abbiamo presentato uno studio – dice ancora il presidente Ferruzza sullo stato delle coste dal 1988 al 2012. Su un totale di 410 chilometri di litorale, da Marina di Carrara a Capalbio, 181 chilometri, vale a dire il 44%, ha subìto modifiche a causa di interventi edilizi. Negli ultimi 25 anni l’aggressione del cemento ha interessato il 7% dei tratti costieri. Questo significa che 12 chilometri di arenile sono scomparsi, perché inghiottiti da interventi edilizi».
SECONDO i dati, sono 65 i chilometri occupati da infrastrutture portuali e industriali, 25 i chilometri di paesaggi urbani ad alta densità, in pratica i principali centro lungo la costa, e 91
chilometri di edificazione diffusa, ma con bassa densità. In pratica, seconde e terze case, o residenze per le vacanze. I tratti ancora integri si distinguono tra 69 chilometri di paesaggi agricoli e 160 chilometri di costa naturale.

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