Sembra ormai imminente lo sgombero forzato del campo della Bigattiera: l’Amministrazione comunale – senza aver predisposto adeguati progetti alternativi – si mostra forte con i deboli e vuole abbattere con le ruspe le abitazioni di famiglie in cui la metà circa dei componenti è minorenne. Uno sgombero forzato sarebbe un evento traumatico per tutti, ma soprattutto per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che interromperebbero processi avviati di scolarizzazione e inclusione.
Torniamo a chiedere che sia attivato immediatamente un tavolo di programmazione con gli enti, le associazioni e gli abitanti del campo al fine di individuare strategie che portino al superamento dei campi anche tramite l’accesso ai fondi europei.
Il processo di chiusura forzata del campo della Bigattiera deve essere sospeso: non è la soluzione ma una fonte di ulteriore disagio e sofferenza. È necessario invece avviare un serio percorso verso una sistemazione alternativa per tutte le famiglie che oggi vivono nel campo.
Una Città in Comune – Rifondazione Comunista