«Il mondo del sapere per pensare un’altra città e un altro sviluppo»

domenica
20 maggio 2018
Testata:
NAZIONE PISA
Pagina:
13
 

IL DIBATTITO DOPO LO SFOGO DEI RETTORI LE IDEE DELLA POLITICA

«PER NOI il mondo accademico, a partire dalle tre università fino al Cnr e l’Aoup, riveste un ruolo di primo piano nel programma di governo che proponiamo ai cittadini». Interviene così il segretario provinciale del Pd, Massimiliano Sonetti, nel dibattito lanciato nei giorni scorsi da La Nazione con le interviste ai rettori e al direttore del Cnr sull’assenza di temi legati all’università nella campagna elettorale per le amministrative. «Il sapere – aggiunge Sonetti – deve essere un bene comune in grado di elevare la nostra società rendendo accessibile a tutti le straordinarie risorse culturali di cui il nostro territorio è ricchissimo. Per noi questi temi sono prioritari, li sentiamo vicini e cercheremo di rappresentarli al meglio». «Il sapere – conclude il segretario del principale partito del centrosinistra che candida a sindaco, Andrea Serfogli – deve accompagnare l’azione di governo, perché rende migliori sia i cittadini che chi governa. Da lì passa lo sviluppo della Pisa che vogliamo e che faremo».

SUL TEMA intervengono anche due candidati della lista Una Città in Comune, che sostiene la candidastura a sindaco di Ciccio Auletta, insieme a Pisa Possibile e Rifondazione Comunista: «Nella nostra lista – scrivono Simone D’Alessandro e Nadia Pisanti, rispettivamente professore associato di economia politica e informatica all’ateneo pisano – oltre a noi, ci sono due studenti universitari, di cui uno iscritto alla Normale, un ricercatore e un tecnico del Cnr e una docente universitaria da poco in pensione. Questa considerevole presenza del mondo universitario e della ricerca nella nostra lista non è casuale. Vogliamo un nuovo rapporto tra città e Università di Pisa, Scuola Sant’Anna, Scuola Normale e Cnr, per rendere più forte e positivo il loro inserimento territoriale e culturale». Innanzitutto, aggiungono i due candidati, attraverso «un cambiamento delle relazioni a partire da una discussione comune sull’urbanistica cittadina e la sua pianificazione, che comprenda anche i problemi studenteschi e risolva le numerosi questioni lasciate in sospeso dalla precedente amministrazione, a partire da un confronto con l’università ed il suo piano edilizio, per un migliore coordinamento che metta a sistema risorse e progettualità, prediligendo il riutilizzo delle aree dismesse e una pianificazione armonizzata e congiunta, che parta dal rapporto con il tessuto cittadino e i suoi servizi: passaggi che devono prioritariamente passare da un rafforzamento dell’effettivo utilizzo della Conferenza Università Territorio».

E’ NECESSARIO però, secondo D’Alessandro e Pisanti, «un coinvolgimento più forte della ricerca e della sua capacità di trasferimento della conoscenza che metta insieme l’innovazione tecnologica e realtà sociale del territorio e per questo abbiamo proposto di creare spazi e laboratori di co-working dove attraverso la partecipazione si creino i presupposti di un’innovazione diretta alla soluzione dei problemi».

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