Il Municipio dei beni comuni contesta il Jobs Act di Renzi

TIRRENO PISA Pagina: IV

Il Municipio dei beni comuni contesta il Jobs Act di Renzi

«La più organica e devastante compromissione dei diritti nel mondo dell’occupazione». In concomitanza con le proteste di Rama, anche da Pisa si levano voci di dissenso contro il Jobs Act.
«La più organica e ben ponderata macchina da precariato, che nette un punto definitivo alle rivendicazioni a venire, uniformando l’Italia alle peggiori pseudo democrazie neoliberiste dell’occidente», la definiscono gli attivisti del Municipio dei beni comuni che, sulla facciata di Palazzo Boyl occupato oltre una settimana fa, hanno esposto uno striscione che recita “No Jobs Act verso il 12 dicembre”, giornata di sciopero generale indetto da Cgil e Uil che sarà «una data di rivendicazioni dei lavoratori, ma anche di precari, disoccupati, studenti».
«Il Jobs Act – proseguono dal “Municipio” – è l’espressione diretta di un progetto volto a modificare l’assetto della Repubblica, perché ammette la negazione del primo articolo della Carta costituzionale: la nostra Repubblica sarà fondata sul lavoro precario, non garantito, occasionale, discontinuo, privato di ogni garanzia e di ogni diritto acquisito in un secolo di lotte». (d.r.)

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