Il nodo delle liste civiche apparentamenti in salita

sabato
16 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
IV

Verso il ballottaggio

A Siena “In Campo” si mette di traverso sull’alleanza tra Valentini e Piccini. Solo a Pisa tutti sono convinti

MASSIMO VANNI

Siena, aggancio a rischio. Ballottaggio aperto. L’apparentamento Valentini-Piccini che d’un colpo sembrava possibile resta per adesso sospeso. Il sindaco uscente del Pd Bruno Valentini ricambia la cortesia e incontra la lista civica guidata da Pierluigi Piccini, diventata la prima forza della città col 21,3%. Ma l’accordo chiesto e richiesto dal Pd trovala netta contrarietà della lista civica di Valentini “In Campo”, che ha l’apparentamento sfiorato il 10%. E solo dal faccia a faccia tra il sindaco uscente e la sua lista convocato per ieri notte potrà arrivare la soluzione.

Tutti i candidati della lista giudicano “indigeribile” l’accordo con l’ex sindaco Ds che più volte ha attaccato a testa bassa Valentini. Per quanto scettico, però, alla fine il sindaco uscente si è pie- Anche il centrodestra gato alla richiesta di un Pd, neppure lo voleva ricandidare.

Non tira aria di apparentamento, invece, per il candidato del accordi in vista dei voto centrodestra Luigi De Mossi. Neppure con il civico Massimo Sportelli, che con le sue cinque liste di diverso orientamento aveva ottenuto il 15% al primo turno. Eppure Sportelli proprio ieri si è detto pronto. Con un aut-aut: o apparentamento o niente sostegno, è la linea. Solo che quella del centrodestra è un’altra: «L’accordo Piccini-Valentini sarebbe solo un accordo di basso potere, contro natura. Noi siamo diversi». Parole che sembrano annunciare i toni dell’ultimo giro.

A Pisa, invece, Pd e candidato Andrea Serfogli lavorano alacremente per arrivare all’apparentamento con il “patto civico” di Antonio Veronese, che ha raccolto il 6,5%. Dopo il pronunciamento di Paolo Fontanelli e di Mdp a favore di Serfogli, il Pd conta sugli elettori di Simonetta Ghezzani di Sinistra italiana e in parte anche delle altre liste di sinistra. Si conta, in pratica, sull’effetto “argine” contro la destra trainata dalla Lega. Una sorta di “richiamo della foresta” per evitare che la città della torre si trasformi in un’altra Cascina.

Come già a Siena, anche qui il centrodestra non sembra intenzionato a siglare apparentamenti. Il candidato Michele Conti e le forze del centrodestra contano sull’effetto anti-establishment. In pratica, sulla voglia di mandare a casa il Pd che governa da 70 anni. E la Lega, che conta di vincere, non vuole condividere la torta con altri. Che faranno gli elettori dei 5 Stelle? Le ipotesi che girano sono mille. Ma è probabile che il grosso si astenga e vada al mare.

A Massa, l’altro capoluogo toscano al ballottaggio, nessun apparentamento alle viste. Il primo obiettivo del Pd, che con il sindaco uscente Alessandro Volpi parte con 2mila voti di vantaggio su Francesco Persiani sostenuto dal centrodestra, è riportare alle urne tutti quelli che hanno votato. Decisivi potrebbero essere alla fine gli elettori dei 5 Stelle. Che però nessuno sa come si comporteranno domenica 24.

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