Il Pd prova a resistere, M5S in calo si impone il centrodestra “leghista”

martedì
12 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
I-IV

A Pisa il partito di Salvini arriva anche al 40%, a Siena i dem non sono più la prima forza

Toscana i 5 Stelle perdono ovunque consensi, s’impone Salvini. E la sindaca di Cascina lancia apertamente la sfida per la Regione

MARIA CRISTINA CARRATÙ

Il centro sinistra che regge (ma con il Pd che perde il suo primato storico a Siena, e a Pisa è secondo dopo la Lega), con la prospettiva di almeno due ballottaggi ad alto rischio in due capoluoghi (Siena e Pisa) sui tre (con Massa) in cui si dovrà rivotare il 24 giugno, i 5 Stelle in calo ovunque e una Lega in volata che chiama a raccolta per l’ultima spallata al centro sinistra. Ma sarà ancora una volta un confronto destra-sinistra vecchia maniera (ma con una destra sempre più a guida leghista), senza il “giallo” (grillino) a fare da terzo incomodo, quello che attende fra due settimane i 6 Comuni toscani sopra i 15 mila abitanti (oltre ai 3 capoluoghi, Campi Bisenzio, Pescia, e Pietrasanta) dove domenica nessuna forza si è imposta al primo turno.

Un quadro ancora incerto, ma che fa già esultare il partito di Matteo Salvini: «Ora occorre un ulteriore segnale di come la Toscana non sia più inespugnabile», dice il segretario toscano Manuel Vescovi. «E un bellissimo risveglio», scrive la sindaca di Cascina leghista Susanna Ceccardi, ripercorrendo l’exploit del partito a Pisa (dallo 0,35% delle ultime comunali, al 25% di domenica, con Forza Italia al 3,5% e Fdi al 4,5%), dove il centro destra di Michele Conti, (33,4%) e il centro sinistra del dem Andrea Serfogli (32,3%) si sfideranno all’ultimo voto, a cominciare da quello in libera uscita dei 5 Stelle (dal 23,7% di tre mesi fa, riscesi al 10% scarso del 2013). Da capire dove finirà il 10% di liste come la civica di “Ciccio” Auletta con Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Psi, Partito comunista, e se Mdp (che per non danneggiare il Pd non ha corso) si attiverà ora per Serfogli. Un dilemma che attraversa ovunque la conflittuale geografia del centro sinistra all’avanzare della destra: insistere con i distinguo, o fare massa critica? «Elettori e liste civiche che guardano a moderati e centro sinistra», avverte il portavoce della reggenza toscana del Pd Marco Recati, hanno davanti «una scelta molto chiara: un centro destra a trazione decisamente leghista, o il centro sinistra». A Siena il sindaco uscente Bruno Valentini ha distaccato il centro destra di Luigi De Mossi di appena 3 punti, con un Pd surclassato dalla lista dell’ex sindaco Pds Pierluigi Piccini, che non si sa, ora, per chi si darà da fare. Idem le altre liste “di area”, di Massimo Sportelli e Alessandro Vigni: serreranno i ranghi, o no? Del tutto incerto il comportamento dell’elettorato SStelle: prevarrà il richiamo del governo con la Lega? O quel “qualcosa di sinistra” che batte nel cuore patchwork pentastellato (come proprio ieri ha dimostrato la forzatura pro migranti, e anti Salvini, del sindaco di Livorno Nogarin sulla nave Aquarius)? Su Fb Salvini ha detto la sua: «Nessuna apparentamento ai ballottaggi fra Lega e SStelle», il che non significa, però, escludere a priori confluenze di voti.

Ma che in Toscana i 5 Stelle facciano fatica a sfondare, a tutto vantaggio di un partito strutturato come la Lega, cui, paradossalmente, una regione stanca dei vecchi simboli identitari, ma bisognosa di averne qualcuno, mostra di affidarsi più volentieri che a un movimento, lo conferma Massa, dove la lista di Luana Mencarelli è crollata al 13,2%,
il centro destra unito con il candidato leghista Francesco Persiani se la vedrà con il sindaco dem uscente Alessandro Volpi, in testa nonostante un Pd in calo penalizzato, anche qui, dal “fuoco amico” delle 4liste civiche di Sergio Menchini. E a un testa a testa vecchio stile sono attesi anche i 3 Comuni più piccoli al ballottaggio: Pietrasanta (fra il centro destra di Alberto Stefano Giovannetti (39,9%) e il centro sinistra di Ettore Neri (33,8%), Campi Bisenzio (vedi articolo sotto), e Pescia, dove nonostante una controversa vicenda giudiziaria (con espulsione dal partito) l’ex sindaco Pd Oreste Giurlani (38,9%) ha guidato al primo posto 5 liste civiche, e sfiderà il centro destra di Francesco Conforti (22,6%).

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