Il Prc: «Vogliamo sapere che armi ci sono a Camp Darby»

TIRRENO PISA Pagina: IV

Il Prc: «Vogliamo sapere che armi ci sono a Camp Darby»

«Il parziale smantellamento di una base come Canip Darby potrebbe essere una buona occasione perché le autorità civili e militari italiane chiedano (e comunichino ai cittadini) con quali tipi d’arma stoccati e in transito e quindi con quali rischi dovremo ancora convivere a lungo». Lo dicono Rifondazione Comunista e il gruppo “Una città in comune”. Che aggiungono: «È poi assolutamente necessario che venga fatta chiarezza sullo stato dei terreni che verranno restituiti alle amministrazioni italiane. Senza voler prefigurare una situazione come quella che si è creata nel 1992 nelle Filippine, quando dopo lo sgombero delle basi americane sono stati rilevati livelli di inquinamento tali da danneggiare seriamente la salute della popolazione locale, sarebbe bello, per noi cittadini, sapere qualcosa di come per decenni sono stati trattati nella base rifiuti, solventi, prodotti chimici ed eventuali materiali radioattivi. Non vorremmo, dopo aver salutato i militari americani, scoprire che questo territorio per esempio necessita di bonifiche costose che magari verranno fatte anostre spese».
Inoltre «si è già cominciato a parlare anche di quale possa essere la destinazione del pezzo di Camp Darby “liberato”. Noi vogliamo ricordare in primo luogo che quello spazio è geograficamente e di diritto spazio del Parco, e che quindi ogni ipotesi di cementificazione e speculazione edilizia è da mettere al bando fin dal principio. Così come riteniamo inaccettabile che si approfitti di questa occorrenza per resuscitare l’inutile e dispendioso Piano caserme e rimilitarizzare il territorio, questa volta con caserme italiane. Ricordiamo che già nel 2007 la precedente giunta Fontanelli aveva votato un atto di indirizzo con cui si impegnava “ad intraprendere ogni azione politica per raggiungere l’obiettivo dello smantellamento della base di Camp Darby e della riconversione di quella parte di territorio ad usi esclusivamente civili.” Una zona preziosa come quella che verrà messa a disposizione dal ridimensionamento di Camp Darby può e deve essere utilizzata per un uso economico intelligente ed ecologicamente compatibile, anche nell’ottica di una compensazione dei posto di lavoro persi con la riduzione dei servizi della base».

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