Il racconto di due città

Ci sono due città, lontane distanze siderali. Eppure poggiano sullo stesso terreno, anzi: coincidono.

La prima città accoglie con tutti gli onori la menzogna nel suo massimo tempio, nella sala dove tutti i cittadini dovrebbero trovare rappresentanza istituzionale.

L’altra città, a due passi di distanza e nelle stesse ore, cerca pazientemente la verità nel dialogo, nel moltiplicarsi di voci esperte e allo stesso tempo modeste, perché sempre coscienti dei limiti della ricerca e del dibattito.

E’ questo quel che succede a Pisa, città della scienza governata dall’ignoranza.

Mentre infatti nella Sala delle Baleari, sala di rappresentanza del Comune di Pisa, viene presentato giovedì 6 dicembre un libello di Danilo Quinto, un ex Radicale passato armi e bagagli all’integralismo cattolico, che sostiene la surreale ipotesi che esista un complotto islamico per colonizzare l’Europa, cinquecento metri più in là, nell’ex convento delle Benedettine, autorevoli studiose e studiosi si confrontano in un convegno dell’Università di Pisa sulla storia di dodici secoli di contaminazioni mediterranee e rapporti con l’Islam che hanno permesso all’Italia, mediante la circolazione di persone, merci e culture, di diventare il paese culturalmente ed economicamente ricco che è stato e che ancora – ma per quanto, ancora? – in parte è.

In una città si inventa, insomma, una fake history: falsi storici vengono diffusi ad arte per incitare al sospetto, all’odio, alla marginalizzazione e alla sottomissione del diverso da noi. Nell’altra si cerca di comprendere quanto la contaminazione e gli scambi hanno fatto grande il Mediterraneo e l’Europa.

E’ tempo che la città della conoscenza si desti e smascheri la città dell’ignoranza.

 

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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