Il valore (nascosto) degli alberi in città

lunedì
28 maggio 2018
Testata:
CORRIERE DELLA SERA
Pagina:
31

di Leonard Berben

Il bagolaro di largo Treves, in zona Brera, Milano, comporta per il palazzo al civico 2 un beneficio economico annuale di 139 euro tra anidride carbonica catturata, acqua piovana assorbita, agenti inquinanti ozono, diossido di azoto, biossido di zoldo e Pmio tolti all’aria respirata ed energia in meno utilizzata perché, con l’ombra, spinge a usare meno l’aria condizionata e quindi l’elettricità. La giovanissima quercia piantata da poco nella piazza omonima, a Roma, per i soli uffici del Consiglio di Stato di fronte si traduce in vantaggi per 16,8 euro.

Le stime effettuate attraverso il sito MyTree appaiono poca cosa. Ma se quel valore si moltiplica per i circa 240 mila alberi censiti a Milano il dato finale diventa rilevante. Tanto da diventare argomento di un filone economico la «Treeconomics», l’economia degli alberi e approfondimento sul settimanale New Scientist. Che si concentra sulla riduzione del verde globale, passato da seimila miliardi di alberi alla metà quando «gli umani sono arrivati con le loro asce affilate e le seghe». E spiega come sempre più città «stanno facendo valutare il verde urbano con evidenti benefici sui loro bilanci». Anche se qualche danno lo provocano cadendo, spezzandosi, rovinando l’asfalto con le radici.

«Una banda di “treeconomisti” ha iniziato a mettere un cartellino con un prezzo agli alberi», scrive Simon Usbor- Uniti sia di 15,7 miliardi di eune. Oltre alle ricadute positive ro. Due euro e sessanta centesulla collettività, ci sarebbe simi a radice: poco perché pure la possibilità di valutarli. molte si trovano lontane dalle La formula «Cavat» è stata aree abitate. Le 3.174 piante di pubblicata sulla rivista Arbo- Hyde Park, a Londra, varrebricultural journal: combina bero 1go milioni di euro, quaindicatori come il suo valore si 6o mila pro capite «perché di base (aggiornato ogni an- in un’area popolata». Seconno), il tronco, l’aspettativa di do l’ultimo Inventario naziovita e lo stato di salute, la den- nale delle foreste effettuato sità abitativa della zona in cui da Cutfaa-Carabinieri con il si trova, se è sulla pubblica via
o in un giardino privato. Si scoprirebbe così che il bagolaro di largo Treves varrebbe poco più di 102 mila euro, la quercia capitolina seimila.

«Si tratta comunque di una formula parziale perché l’economia degli alberi deve tenere conto anche di quello che avviene dopo la vita della pianta», sostiene Massimiliano Atelli, presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico. Per esempio: dovrebbe calcolare anche gli sfalci e le potature. «Gli sfalci, sono ambiti sia dai compostatori sia dagli utilizzatori di biomassa», ragiona Atelli. Quanto vale questo «dopo» degli alberi? «Qualche decina di milioni di euro». L’anno.

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