Immobile Paradisa: nessun progetto di recupero o richiesta di investimento da parte degli enti pubblici

L’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ARDSU) non ha sulla Paradisa non né progetto né proposta per chiedere le risorse del PNRR al fine di recuperare i 500 alloggi lasciati da anni a marcire. E nemmeno ha contatti con Invimit.

E’ questa la sconcertante realtà emersa nell’ultima riunione della Conferenza Università-Territorio (CUT), che si è svolta venerdì 8 aprile e durante la quale abbiamo chiesto di discutere il futuro di questa struttura lasciata da anni nell’abbandono.

Tutto è cominciato con una nostra interpellanza, discussa in consiglio comunale a febbraio: il sindaco aveva risposto che il progetto di trasformare la Paradisa in residenza sanitaria, lanciato nel 2020 da lui stesso e da Giani con la benedizione del Presidente del Consiglio regionale Mazzeo, era tramontato: solo una boutade, l’ennesima! Il progetto non è mai iniziato, i soldi non solo non sono mai stati stanziati, ma non sono stati mai nemmeno chiesti al Ministero competente, viste le risorse messe a disposizione per contrastare la pandemia.

Ma la cosa più preoccupante è che, secondo quanto riferito dal sindaco in quella occasione, Invimit starebbe trattando con alcuni Fondi di investimento immobiliare interessati agli edifici per trasformarli in alberghi per studenti, cosa molto diversa dalle residenze studentesche, oppure in RSA.

Abbiamo così chiesto la convocazione della CUT per capire come l’ARDSU, l’Università e il Comune intendano muoversi invece per garantire una destinazione pubblica e per il recupero di questo immobile come residenza studentesca. Quei 500 alloggi, lasciati da oltre dieci anni nel più totale abbandono, devono infatti essere recuperati attraverso un accordo tra Invimit e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, per dare finalmente una risposta alla cronica carenza di alloggi per i borsisti. Il loro diritto infatti deve essere garantito, diversamente da come avviene nella nostra città.

Purtroppo, non solo l’ARDSU non ha ancora nessun progetto: non ha neppure l’idea di recuperare l’immobile. Riteniamo che si tratti di un fatto gravissimo, a fronte poi della carenza di alloggi per studenti e studentesse che si fa sempre più pesante, visti anche i clamorosi ritardi nella realizzazione della casa dello studente di San Cataldo che forse sarà a disposizione nel Gennaio del 2023.

Rilanciamo una forte iniziativa politica per il recupero della Paradisa come residenza studentesca chiedendo investimenti pubblici e non lasciandola nelle mani della speculazione.

Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista

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