«Impalcatura a Palazzo Boyl un credito di 500mila euro»

TIRRENO PISA Pagina: I

«Impalcatura a Palazzo Boyl un credito di 500mila euro»

Il Municipio dei Beni Comuni interviene sull’occupazione di Palazzo Boyl ponendo una domanda: «Quanti soldi deve la Tognozzi spa al Comune di Pisa per l’occupazione di suolo pubblico?»
La facciata di Palazzo Boyl è stata ricoperta da «un insieme di tubi e giunti che per circa sei anni che non ha reso possibile la vista del palazzo. Ci chiediamo se la Tognozzi spa, dopo i sei mesi iniziali, ha mai pagato al Comune di Pisa l’occupazione di quel suolo pubblico. E al contempo – continua la nota vorremmo capire se e quali azioni l’amministrazione comunale ha intrapreso in tutti questi anni per riscuotere questo credito, prima che fallisse nel marzo 2014, cioè in tempi in cui era ancora possibile avere i soldi pagarti».
Il Municipio dei Beni Comuni ha eseguito un calcolo considerando «la superficie occupata dalle impalcature e il costo dal 2008 al 214 dell’occupazione pubblica. L’importo dovuto sarebbe, secondo i nostri calcoli, di circa 5.000 euro al mese, il che considerati il numero di anni, l’aumento delle tariffe, porterebbe ad una cifra intorno ai 500 mila euro».
Il Municipio dei Beni Comuni ritiene «doveroso da parte di questa amministrazione rendere pubblico e trasparente questo dato, e che venga ricostruito l’operato del Comune in tutti questi anni per rientrare di questo debito del privato nei confronti della città. Ma a questo si aggiunge anche il debito sociale e culturale nei confronti dei cittadini e delle cittadine di Pisa private dalla possibilità di visitare uno dei più importanti palazzi storici del Lungarno e della città. Per queste ragioni invitiamo il sindaco e la giunta a scrivere al curatore fallimentare affinché non sia chiesto lo sgombero e il sequestro dell’immobile, e si avvii un confronto con tutti i soggetti affinché questo palazzo possa essere reso fruibile. Questa è a nostro avviso la compensazione che questa proprietà privata deve alla città, nel rispetto degli articoli 41 e 42 della nostra Costituzione. Uno sgombero di Palazzo Boyl – è la conclusione -sarebbe l’ennesimo schiaffo alla città».

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