In Comune si cancella la democrazia

A Pisa chi cerca di recuperare spazi abbandonati da vent’anni e lasciati al pieno degrado non ha diritto di essere ricevuto in sedi istituzionali. E’ questa l’incredibile decisione che è stata presa ieri all’interno della conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale, con il voto favorevole del PD, di Forza Italia e della Lista Civica di Ghezzi.
Domenica scorsa il Municipio dei Beni Comuni aveva chiesto un incontro di una propria delegazione con la conferenza dei capigruppo. Il Presidente del Consiglio Del Torto aveva subito risposto negativamente a questa richiesta, scrivendo: “l’Ufficio di Presidenza esprime la propria contrarietà a un incontro in una sede istituzionale con dei soggetti che hanno promosso un’occupazione abusiva e proprio a seguito di tale occupazione ed in virtù di quella, chiedono l’incontro. Tra l’altro il bene in questione è ad oggi nella proprietà di altro soggetto pubblico estraneo all’Amministrazione comunale”.
Ieri sono state le forze politiche ad esprimersi su questa richiesta. Le principali forze della maggioranza, insieme con il partito di Berlusconi (lo stesso Berlusconi che viene ricevuto da Napolitano), hanno confermato questa contrarietà con le stesse motivazioni. Chi occupa non può essere ricevuto in una sede istituzionale.
Si tratta di un fatto gravissimo e senza precedenti che nulla ha a che fare con la democrazia e con la funzione delle istituzioni prevista dalla nostra Costituzione. E’ stato scelto un piano inclinato per cui oggi chi occupa spazi abbandonati, domani chi occupa le fabbriche, dopodomani chi occupa case sfitte non ha il diritto di essere riconosciuto.
Abbiamo sempre promosso un’idea di istituzioni, Consiglio Comunale in testa, che si facessero primo luogo di ascolto e confronto per le istanze della città, qualsiasi esse fossero. Fino ad oggi ci sembrava un’idea condivisa. Con questa scelta, invece si batte una strada di arbitrarietà secondo cui di volta in volta si potranno inventare altre discriminanti legate al conflitto sociale, o a qualsiasi altra motivazione, negando cittadinanza a seconda delle convenienze politiche.
Esprimiamo profonda indignazione per questa decisione: per noi è un punto di non ritorno per la democrazia in questa città.

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