«Inceneritore, andiamo alla chiusura definitiva»

domenica
6 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
VII

L’assessore Eligi: è tempo che altri territori accolgano nuovi impianti per i rifiuti Avviato il confronto con i sindacati per il ricollocamento dei 22 dipendenti

PISA

«Chiudere l’inceneritore di Ospedaletto in modo definitivo», dice l’assessore Federico Eligi (Riformisti). Una conferma dall’aria che da qualche tempo tira a Palazzo Gambacorti. Martedì è attesa una comunicazione del sindaco Marco Filippeschi insieme ai vertici di Geofor. L’impianto è fermo da un mese e mezzo per costose opere di manutenzione e così le riflessioni in corso sono se eseguirle o meno (la conseguenza sarebbe la chiusura definitiva) . La risposta dipende dalle mosse a livello regionale legate al piano dei rifiuti in discussione. Eligi sottolinea: «In questi anni la nostra comunità si è fatta carico dei rifiuti di altri territori, a cominciare da quello di Firenze dove gli impianti non ci sono. La nostra proposta, da inserire anche nel programma elettorale, è di andare al superamento definitivo del termovalorizzatore. L’Ato costa è composto da 140 comuni ed è giunto il momento che un altro di questi territori accolga un nuovo impianto, con tecnologia moderna, proseguendo parallelamente nell’azione di incentivare politiche che portino all’aumento dei livelli di raccolta differenziata. A Pisa c’è un porta a porta diffuso, in altre città, anche vicine, no».

Una delle questioni aperte di fronte alla chiusura del termovalorizzatore (proprietà Reti Ambiente Spa) è il ricollocamento dei 22 dipendenti che ci lavorano. Secondo quanto comunicato ai sindacati, otto dei 22 dipendenti dovrebbero essere trasferiti all’inceneritore di Pioppogatto, a Massarosa, altri sette al magazzino kit della Geofor, due al numero verde della stessa azienda a Pontedera, due al servizio di raccolta porta a porta di Pisa, uno presso gli impianti di Pontedera, mentre tre responsabili andrebbero a sostituire altrettante figure professionali in via di pensionamento nello stabilimento pontederese. Su queste decisioni è stato aperto un confronto sindacale con Cgil, Cisl e Usb.

La chiusura dell’impianto di Ospedaletto è in discussione a Palazzo Gambacorti da tempo, quando una delle linee era già stata spenta. Nello scorso gennaio, in un ordine del giorno della commissione consiliare competente, si leggeva che nell’ultimo decennio si sono «moltiplicati gli episodi di malfunzionamento e spegnimento, a causa della vetustà», unita ad una «gestione in perdita, con passivi consistenti come ad esempio 8,7 milioni di euro nel triennio 2013-2015».

Francesco Loi

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