Inchiesta Avr: siano ritirati appalti e reinternalizzati i lavoratori. Maggiore prevenzione e controllo da parte dei Comuni contro le infiltrazioni criminali

L’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti i vertici di Avr, con il sequestro della società per mafia, e numerosi esponenti politici a partire dall’assessora regionale calabrese alle Infrastrutture, rimette in risalto il tema della relazione appalti-infiltrazioni criminali e il ruolo di controllo e prevenzione degli enti locali. Un tema su cui interveniamo da anni e ripetutamente.

Se fossero confermate le accuse emerse dall’inchiesta ci troveremmo ancora una volta davanti ad un vero e proprio sistema sotto la regia della ‘ndrangheta che si infiltra in settori strategici dell’economia e della gestione di alcuni servizi a partire da quello dei rifiuti, con una forte capacità di ramificazione su tutto il territorio nazionale.

Anche la nostra Regione e la nostra città sono pienamente coinvolti da questa inchiesta in quanto Avr gestisce importanti servizi; a conferma, ancora una volta, di come i nostri territori siano esposti sempre più agli interessi e alle infiltrazioni della criminalità organizzata.

In questi anni abbiamo denunciato più volte i comportamenti non regolari e gravi da parte della azienda nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, dalle questioni legate al mancato rispetto delle norme di sicurezza, ai ritardi nel pagamento dei contributi, del tfr, della cessione del quinto dello stipendio, chiedendo verifiche e controlli sull’operato dell’azienda alle autorità competenti. Irregolarità e comportamenti reiterati, connessi ad una situazione economica e finanziaria della società di evidente difficoltà, che non veniva mai affrontata.

Oggi più che mai rinnoviamo la richiesta di ritiro degli appalti ad Avr da parte del Comune e di Geofor, società interamente pubblica di cui il comune di Pisa è socio determinante, e la reinternalizzazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici per tutti i servizi.

Occorre prioritariamente tutelare i lavoratori che non possono essere in alcun modo colpiti o danneggiati ulteriormente dalla condotta di questa società, e a farlo devono essere in primo luogo i Comuni, senza continuare sulla strada delle esternalizzazioni dei servizi e degli appalti subappalti che provocano solo disastri economici e finanziari, senza garanzie di diritti e salari.

Per questo abbiamo chiesto, anche insieme alle altre minoranze, che il Sindaco e i dirigenti competenti vengano urgentemente in Commissione per chiarire come il Comune si vuole muovere. Per noi la direzione ormai non più rinviabile è quella della reinternalizzazione di tutti i lavoratori e della riunificazione del servizio in Geofor.

Al contempo è necessario che l’Osservatorio comunale contro le infiltrazioni criminali venga messo in condizione, da parte della amministrazione comunale, di lavorare e svolgere il proprio ruolo, in quanto anche questo episodio conferma la necessità per gli enti locali di dotarsi di nuovi ed efficaci strumenti sul fronte della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata.

Questa inchiesta conferma infine come le richieste fatte dai sindaci tanto di centro-sinistra quanto di centro-destra tramite l’Anci Toscana di deroghe rispetto al Codice degli appalti e deregolamentazione ulteriori sul sistema degli affidamenti siano da respingere in quanto aumentano arbitrarietà e discrezionalità e riducono il sistema dei controlli. Senza trasparenza e un adeguato sistema di verifiche si aprono infatti varchi strutturali alla corruzione e a possibili infiltrazioni delle organizzazioni criminali, che trovano sempre nelle situazioni di emergenza; un terreno fertile per insinuarsi. Per non parlare delle tutele per chi lavora: un fastidioso ostacolo per chi invece deve fare profitto.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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