Inchiesta in Comune: servono risposte e cambiamenti sul sistema dei controlli e il piano anticorruzione

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Pisa che vede coinvolte 7 persone, di cui 3 professionisti (2 geometri e un ingegnere), 2 ristoratori e 2 dipendenti comunali accusati di corruzione, riporta al centro della agenda politica cittadina la necessità di riflettere attentamente sui fenomeni corruttivi, fenomeni che troppo spesso, invece, sono sottovalutati e ritenuti lontani.

Il nostro auspicio è che l’inchiesta venga svolta in maniera approfondita e rapida, per accertare i fatti e individuare tutte le responsabilità del caso. Al tempo stesso, alcune valutazioni e proposte politiche sono doverose, anche perché uno degli effetti della corruzione è tra gli altri il grave danno di immagine all’ente e al personale che, con professionalità e dedizione, vi lavora quotidianamente.

Questi episodi, se confermati, mostrano il mancato funzionamento dei meccanismi di controllo nella macchina comunale, in materia di prevenzione della corruzione. Non è la prima volta che questo accade, anzi. Queste carenze nei controlli, proprio nel settore dell’edilizia privata, si erano già palesate con lo scandalo delle fideiussioni tossiche, scoperte dal nostro gruppo consiliare.

Serve, quindi, una analisi approfondita, proprio a partire dai settori coinvolti in questa inchiesta, per capire cosa non ha funzionato e cosa ha reso possibile situazioni come quelle rilevate dagli inquirenti, fino al presunto scambio di mazzette negli uffici comunali.

Ed è compito e responsabilità di chi guida l’amministrazione comunale, in questo caso il sindaco Conti e la sua giunta, portare avanti questa analisi, indicando con chiarezza quali misure concrete si vogliono attuare. Non si può ridurre ad un problema di “qualche mela marcia” un tema così complesso, delicato ed insidioso come quello della corruzione negli enti locali.

La semplice approvazione del piano anticorruzione e del disciplinare della rotazione del personale, decantati dal Sindaco come la panacea, evidenziano una logica esclusivamente formale e burocratica, che però è del tutto insufficiente, dato che il piano anticorruzione viene approvato annualmente, e che le misure in esso previste si sono rilevate inadeguate a prevenire fenomeni di mala amministrazione.

In questi due anni di amministrazione Conti abbiamo assistito, inoltre, ad un vero e proprio valzer negli uffici senza una idea chiara di come questa giunta voglia organizzare la macchina comunale. Anche questo è un elemento di criticità che indebolisce una struttura.

Allora chiediamo: quali sono i correttivi e le azioni concrete e puntuali che si intendono intraprendere a fronte di quanto accaduto? Si intende investire realmente sull’anticorruzione e nel caso come si intende intervenire e con quali strumenti? Le misure che si sono rilevate inefficaci in che termini saranno riviste? Si intende lavorare realmente e in maniera diffusa alla formazione del personale su questi temi, e come?

Al contempo la redazione del Piano di prevenzione della corruzione necessita di un investimento strategico molto più consistente sia in termini di risorse sia soprattutto di partecipazione, come ripetiamo da tempo.

Serve anche un cambio radicale di impostazione, come abbiamo avuto occasione di ripetere in occasione del nostro voto contrario alle recenti modifiche del Regolamento per l’affidamento di lavori, servizi, e forniture. La maggioranza ha, infatti, allargato le maglie della discrezionalità ed arbitrarietà in questo ambito molto delicato, recependo tutto il peggio di quanto contenuto nello “Sblocca Cantieri”, e non a caso duramente contestato da sindacati ed associazioni, tra le quali in prima fila Libera. Sono stati, infatti, introdotti meccanismi che rendono sempre più difficili i controlli e, anche alla luce dei fatti emersi, si impone una loro urgente revisione.

Ancor più urgente, infine, consentire all’Osservatorio contro le infiltrazioni criminali e i fenomeni corruttivi di diventare realmente operativo. In occasione della nomina dei suoi componenti la maggioranza ha bocciato un nostro ordine del giorno con cui chiedevamo di dotare, entro il mese di marzo, i membri dell’Osservatorio di risorse strumentali e umane per il suo funzionamento. La maggioranza ha bocciato quell’ordine del giorno senza neppure spiegare il perché.

Sarà il caso che il sindaco e la Giunta riparino velocemente a questo grave errore; mai come oggi il nostro Comune ha bisogno e urgenza di avvalersi del supporto dell’Osservatorio, che – ricordiamo – ha funzione consultiva, di proposta e di stimolo di attività finalizzate al contrasto di fenomeni di illegalità, con particolare riferimento anche ad eventi corruttivi.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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