#INSORGIAMO! Sabato 26 marzo a Firenze

Sabato 26 marzo, alle 14.30, da piazza Vittorio Veneto a Firenze partirà la manifestazione nazionale indetta dagli operai della fabbrica ex-GKN.

L’iniziativa nasce dopo mesi di lotta, discussioni, incontri realizzati dai lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio: colpiti da una proprietà che li voleva licenziare via posta elettronica, hanno reagito non limitandosi alla propria particolare vertenza, ma rilanciando fuori dai cancelli della fabbrica iniziative di lotta che dichiaravano la loro causa comune a quella di tante e tanti altri: hanno individuato nella loro esperienza una delle diverse manifestazioni di un unico sistema: un sistema che erode i diritti sociali e ricostituisce il privilegio senza argini di chi detiene il potere economico. Per accrescerne la ricchezza, cancella le tutele per le lavoratrici e i lavoratori, demolisce il sistema sanitario e di istruzione, si appropria dei beni comuni, depreda le risorse del pianeta e continua con protervia a inquinare, a dispetto dei danni irreparabili che causa.

Quasi due anni di pandemia, col suo carico di lutti e di paura, avevano avuto tra gli effetti collaterali il potere di isolare e attutire le diverse voci critiche verso questo sistema. Gli operai della GKN hanno lanciato il primo forte richiamo ad un cambio di rotta, in un percorso per la convergenza di tutte le istanze promosse dai soggetti della società civile e politici che non hanno mai smesso di lottare per l’interesse comune in contrapposizione al profitto privato.

Una città in comune lo sente chiaro, quel richiamo: avevamo visto cosa sono capaci di fare le multinazionali grazie allo spazio d’azione che è stato lasciato loro perché anche a Pisa abbiamo visto e vediamo diverse vertenze, dalla Ericsson alla Carlo Colombo, alla Saint Gobain e alla Vitesco. Avevamo contribuito a costruire una proposta di legge regionale contro le delocalizzazioni perché non può essere accettabile che i colossi sfruttino il lavoro delle persone e i territori desertificandoli quando e come pare loro. Magari dopo aver usufruito di finanziamenti pubblici. In quel richiamo vibra anche la forza della proposta di legge nazionale che va nella stessa direzione e che è stata elaborata grazie al contributo dei lavoratori della GKN.

Ringraziamo i lavoratori che lo hanno diffuso, ottenendo risposta da tante realtà in giro per l’Italia; crediamo che si debba ora ripresentare in piazza più forte, per la somma di numerose altre voci, perché la crisi pandemica non ha spinto chi governa a modificare i piani di gestione responsabili di questo come di altri disastri precedenti, anzi: hanno schiacciato con forza il pedale dell’acceleratore per smantellare quel tanto di Stato sociale che ancora rimane, coi loro progetti di privatizzazione dei servizi pubblici locali, il continuo definanziamento di sanità e scuola, la riforma fiscale che favorisce i redditi medio-alti, la demolizione delle istituzioni rappresentative, l’assoluta inerzia di fronte ai processi di delocalizzazione e speculazione sulle forniture di energia che colpiscono pesantemente lavoratrici e lavoratori. Infine, è stato capace di approvare un ordine del giorno a favore dell’aumento della spesa militare, che nel 2022 passerà dagli attuali 25 a 38 miliardi di euro (104 milioni a giorno), come è capace di trascinarci in una guerra catastrofica.

Il rischio, ora, è che il grande rumore prodotto dalla guerra e dall’informazione armata, che caratterizza tanto la stampa filoatlantica quanto quella filorussa, imponga di nuovo nel nostro paese il silenzio di fronte alle politiche rapaci che le istituzioni di governo attuano a tappe serrate ai nostri danni. A questa operazione bisogna resistere, rilanciando con la nostra presenza fisica nelle strade la rivendicazione di una politica diversa. L’unica possibilità che abbiamo per affermare le nostre istanze è lo spazio pubblico e lo dobbiamo occupare, per opporci alla soppressione dei nostri diritti, come di quelli di chi è sfruttato altrove.

Per questo Una città in comune ritiene fondamentale la partecipazione alla manifestazione del 26 marzo, invita tutte e tutti ad essere presenti, a promuoverla attraverso tutti i canali e le relazioni possibili, a partecipare alla raccolta di fondi necessaria all’organizzazione (per aderire al crowdfunding: https://www.eppela.com/projects/7512).

Noi ci saremo, ci vediamo in piazza.

Una città in comune

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