#IOSTOCONRIACE : ANCHE LA RETE DELLE CITTà IN COMUNE STA CON RIACE

La Rete delle Città in Comune si unisce alle voci che esprimono solidarietà al Sindaco di Riace per la protesta pacifica che sta mettendo in atto contro la scellerata scelta della mancata erogazione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti da parte della Prefettura di Reggio Calabria.

Come tutti sanno, la Prefettura risponde direttamente al Ministero degli Interni, e ci pare che l’attacco all’esperienza positiva e includente di Riace sia un attacco a tutti le amministrazioni che hanno il coraggio di mettere realmente in atto un’esperienza di accoglienza che garantisce sicurezza per la cittadinanza e integrazione per le persone rifugiate.

Non è un caso che la stretta economica sia accompagnata dalle dichiarazioni di riapertura di Centri per il Rimpatrio (CPR), che darebbero seguito alle delibere del ministro precedente all’attuale.

Riteniamo che il sistema SPRAR, seppur non rispondente pienamente alle esigenze reali, ad oggi sia l’unico applicabile e in grado di permettere un’azione costruttiva alle amministrazioni locali, ultimo punto di caduta degli arrivi delle persone migranti, amministrazioni spesso lasciate sole nella gestione della quotidianità legata a questi arrivi.

Invitiamo tutte e tutti gli aderenti alla Rete delle Città in Comune ad partecipare alla “Raccolta Popolare di solidarietà” lanciata da RECOSOL (Rete dei Comuni Solidali) e a rilanciarla, per permettere al progetto di Riace di proseguire in questa fase di emergenza.

La decisione di sospendere l’erogazione dei fondi – oggi a Riace e domani chissà – è un pessimo segnale di pessima volontà politica, alla quale ci opponiamo e ci opporremo con decisione, a partire dai nostri territori.

Qui i dati per partecipare alla raccolta di fondi, e sotto il comunicato di RECOSOL e il link all’evento fb.

RECOSOL chiede a tutti/e di sostenere il modello Riace partecipando alla raccolta popolare di solidarietà attraverso una donazione unica o periodica (la campagna rimarrà attiva fino a dicembre 2018):
RECOSOL, IBAN: IT92R0501801000000000179515, causale Riace.

#IO STO CON RIACE
RACCOLTA POPOLARE DI SOLIDARIETA’

Il Sindaco di Riace, insieme ad alcune operatrici, ha iniziato un digiuno per protestare contro la mancata erogazione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti da parte della Prefettura di Reggio Calabria e del Ministero degli Interni (SPRAR). Il piccolo comune calabrese ha accumulato un ingente debito con il personale, con i fornitori e con gli stessi rifugiati per ritardi nei pagamenti che variano da un anno e mezzo a due anni
“Stiamo raggiungendo il punto di non ritorno. Se non ci sarà l’assegnazione programmata non solo finirà l’esperienza di Riace ma saranno messi in strada 165 rifugiati tra i quali 50 bambini e 80 operatori perderanno il lavoro” afferma il sindaco. “L’economia di tutta la comunità, modello di accoglienza e integrazione riconosciuto a livello internazionale crollerà sotto un cumulo di macerie” conclude Lucano.
La Rete dei Comuni Solidali (RECOSOL) in accordo con le associazioni presenti durante il Riaceinfestival, avvia una raccolta popolare di solidarietà finalizzata a permettere al progetto di Riace di superare questa fase estremamente critica. Fase legata a ingiustificabili ritardi anche voluti da una politica ostile che vuole costringere alla chiusura un progetto di accoglienza divenuto noto in tutta Europa e che ha permesso di invertire il declino sociale, economico e demografico di una delle aree più difficili d’Italia caratterizzata da profonde infiltrazioni della criminalità organizzata.
Riace rappresenta un modello di accoglienza e di legalità per tutti.
La solidarietà al sindaco Mimmo Lucano è arrivata da tutta Italia anche attraverso i partecipanti a Riace in Festival in corso dal 2 al 5 agosto.
RECOSOL chiede a tutti/e di sostenere il modello Riace partecipando alla raccolta popolare di solidarietà attraverso una donazione unica o periodica (la campagna rimarrà attiva fino a dicembre 2018):
RECOSOL, IBAN: IT92R0501801000000000179515, causale Riace.

Abbattiamo i muri, garantiamo accoglienza, apriamo i porti

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