Keu all’ex-Vacis: rimozione inquinanti al palo. Urgente discussione in commissione

Grazie ad una nostra interpellanza, presentata ai primi di marzo e discussa solo nel consiglio comunale di martedì 24 giugno, si è appreso che i lavori per la rimozione del Keu all’interno della area ex-Vacis, scoperti a seguito della inchiesta della DIa di Firenze, non solo non sono mai partiti, ma ad oggi sono del tutto bloccati. Infatti è della scorsa settimana la decisione del Tar di annullare l’ordinanza comunale, fatta su disposizione dell’Arpat, con cui si imponeva alla ditta Braccianti proprietaria dell’area di procedere alla rimozione delle sostanze inquinanti. Nella sostanza il Tribunale ha accolto il ricorso della azienda privata condannando per di più il Comune di Pisa e Arpat al pagamento delle spese legali.

Siamo di fronte ad una situazione molto preoccupante: a più di un anno di distanza da quando è emerso questo scandalo, che vede un intreccio tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata, le sostanze inquinanti a Pisa come nella totalità degli altri siti civili sono ancora lì.

Ricordiamo che dalle verifiche nell’Arpat nell’area ex-Vacis sono stati riscontrati valori di cromo 50 volte superiori ai limiti. Se per legge, infatti, il cromo rilasciato in soluzione da materiali solidi non può superare i 50 microgrammi/litro, i risultati dei test analitici sui campioni prelevati all’ ex Vacis rivelano che ne cedono fino a 2.683. Elevatissimo è poi il livello dei solfati rilasciati in soluzione, fino a 1.655 milligrammi per litro contro i 250 concessi.

In attesa di sapere quali saranno le iniziative sul fronte legale che Comune e Arpat intendono intraprendere rispetto alla sentenza del Tar, abbiamo chiesto di portare urgentemente la questione in commissione.

Ancora una volta solo grazie ad una nostra iniziativa i cittadini sono informati su questa vicenda: da parte nostra continueremo a lavorare incessantemente su questo delicatissimo tema. Le bonifiche in tutti i siti coinvolti dallo scandalo keu sono un’assoluta priorità. Le lungaggini, i troppi “non detti” delle istituzioni, che puntualmente saltano fuori solo grazie alla nostra opera di monitoraggio, sono l’ennesima dimostrazione della necessità di non abbassare la guardia.

Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista

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