L’8 marzo di una città in comune

Facciamo nostre le riflessioni di Orlando, gentiluomo elisabettiano che diventò donna:

“Pure, rifletteva, se il broccatello a fiorami, e il piacere di essere salvata da un marinaio, si potevano ottenere soltanto per vie traverse, era pur necessario battere quelle. Ricordava come, ai tempi in cui era un giovanotto, avesse sostenuto che le donne debbano essere obbedienti, caste, ben profumate e squisitamente acconciate. ‘Ora bisogni che soddisfi con la mia persona queste esigenze’, pensò; ‘perché le donne (a giudicare dalla mia breve esperienza del loro sesso) non sono né obbedienti, né caste, né profumate, né squisitamente acconciate, per natura. Sono grazie che possono giungere a possedere – e senza di esse è loro impossibile godere dei piaceri della vita – soltanto per mezzo della più rigida disciplina,”

Virginia Woolf, Orlando, scritto nel 1928.

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