La base militare di Coltano arriva al Parlamento Europeo

Prosegue la nostra azione dentro e fuori le istituzioni contro la decisione di centrodestra e centrosinistra di realizzare una nuova mega base militare sul nostro territorio. In questi giorni è stata presenta dal parlamentare europeo Marc Botenga (del gruppo “the left”) una interrogazione alla Commissione europea su questa infrastruttura, sulla base del lavoro condotto insieme al nostro gruppo consiliare in queste settimane.

European Parliament written question

Una iniziativa tanto più opportuna e necessaria visto che abbiamo scoperto grazie ad un nostro question time che mercoledì 14 il sindaco di Pisa incontrerà il Ministro della Difesa Crosetto, per concordare nuovi piani per dare il via libera al progetto. Ancora una volta chi governa agisce tenendo all’oscuro la cittadinanza tutelando gli affari connessi alla economia di guerra.

Da marzo, quando abbiamo scoperto e reso noto il progetto di base militare che Governo e Arma dei Carabinieri vogliono costruire a Pisa stiamo ricorrendo a tutti gli strumenti in nostro possesso per opporci al progetto. L’iniziativa comune con il parlamentare europeo Botenga rientra in questa strategia.

Nell’interrogazione chiediamo due cose fondamentali:

– i processi di semplificazioni con cui si vuole procedere alla realizzazione del progetto violano le norme UE, in particolare PNRR, piano nazionale per gli investimenti complementari e il piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030?

– l’utilizzo di fondi europei per la costruzione di una base militare è compatibile con la legislazione ed i trattati europei?

Il Governo infatti per costruire la base vorrebbe usare le risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione e con le “procedure di semplificazione e snellimento” del PNRR. Il fondo in questione si rifà all’art. 119 della Costituzione, laddove lo Stato destina risorse aggiuntive per “promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona”. È evidente che le risorse di questo fondo non possono essere usate per una base militare che non è in alcun promotrice di sviluppo economico, coesione e solidarietà sociale, o fattore di rimozioni di squilibri economici e sociali, anzi l’opposto. Si usano ancora una volta i soldi che dovrebbero essere destinati ai bisogni della collettività per favorire un’economia militare, di guerra, senza nessuna ricaduta positiva sui territori che dovrebbero ospitare questa base. Da qui anche la gara tra Giani e Conti, tra centrodestra e centrosinistra per accaparrarsi un’opera inutile di devastante impatto ambientale, ancora prevista all’interno di un parco naturale.

La mobilitazione contro la base militare sul territorio è costante dall’inizio di Aprile, il Movimento No Base da mesi produce analisi, materiali, assemblee, rapporti con altri territori ed è arrivato a portare a Coltano oltre 10.000 persone nella straordinaria manifestazione nazionale del 2 giugno. Abbiamo pensato che sia utile allargare il raggio d’azione della nostra lotta, portarlo anche dentro le istituzioni europee perchè, progetti come questo non sono un caso italiano isolato, ma fanno parte di un disegno di aumento delle spese destinate all’apparato bellico e militare e riguardano molti paesi d’Europa. Mettiamo questo ulteriore tassello e attendiamo la risposta della Commissione Europea consapevoli che bisogna continuare a dare corpo alla mobilitazione sul territorio, al Movimento No base e al Comitato per la Difesa di Coltano, contro una classe politica che è unanimemente concorde nel fare la base.

Il primo passo è il ritiro dei decreti che danno il via al progetto e al tavolo interistituzionale sulla sua collocazione, riutilizzando i 190 milioni di euro previsti per le priorità sociali ed ambientali del territorio.


Guarda il video con le dichiarazioni di Botega sulla vicenda.

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