La comunità prende le distanze «Gesto singolo, non generalizzare»

venerdì
8 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
III

ASSOCIAZIONE SENEGAL MBOLLO
La comunità prende le distanze «Gesto singolo, non generalizzare»

PISA

«La responsabilità del singolo non può ricadere su un’intera comunità. La tolleranza zero di cui parla il ministro Salvini andrebbe applicata alla delinquenza e non utilizzata come slogan per governare ed ottenere facile consenso».

L’associazione dei venditori e delle venditrici ambulanti Senegal Mbollo condanna il gesto di violenza del venditore ambulante che martedì scorso si è scagliato contro un carabiniere, ma invita al dialogo e a non alimentare ulteriormente il clima d’odio creatosi negli ultimi giorni. «Non c’è giustificazione per il singolo che ha commesso quel gesto sottolinea Abdou Faye, rappresentante dell’associazione -. Quanto successo deve essere trattato però come il gesto di un singolo e non di un’intera comunità. Capiamo il momento in cui ci troviamo, a livello nazionale e locale, con il voto delle amministrative a pochi giorni: molte forze politiche si sono lanciate nella strumentalizzazione del gesto del singolo per far crescere consensi e cavalcare le paure e l’emotività che suscitano questi eventi. Il ministro Salvini parla di tolleranza zero prosegue Faye -. Siamo cittadini italiani, alcuni in Italia da 30 anni, regolari e con partita Iva. Parliamo la stessa lingua del ministro, ma non capiamo perché chi governa o vuole governare continua ad usare slogan ed accuse invece di mettere in campo seri progetti di integrazione».
Gli stessi che lo scorso anno l’associazione ha proposto alla politica e alle istituzioni cittadine per uscire dall’illegalità: la creazione di un marchio e aree della città dedicate alla vendita ambulante. «Proposte a cui non sono seguite risposte – aggiunge Serena Fondelli gli attivisti di Rebeldia -. L’atto di violenza di martedì scorso deve essere perseguito, ma non bisogna cadere nella trappola che rende colpevoli tutti e che stigmatizza lo straniero in quanto tale e dalle forze politiche che si stanno affannando a cavalcare l’episodio a scopi elettorali ci aspettiamo la stessa solerzia nel risolvere il problema dell’abusivismo». A cui si affianca anche un problema sociale. «Occorre ridurre la tensione e per farlo il dialogo è l’unico mezzo possibile – è l’appello di Sergio Bontempelli, presidente dell’associazione Africalnsieme -. Se c’è una persona che commette un reato è giusto che si persegua, ma va fatto contro l’autore del reato e non contro un’intera comunità. Quando due carabinieri sono stati accusati di violenza sessuale nei confronti di due ragazze americane non abbiamo chiesto di chiudere l’Arma, ma di perseguire gli autori di quel reato. A Pisa c’è stato un episodio che ha riguardato una persona: la responsabilità, come prevede la legge, è del singolo, non di tutti».

Danilo Renzullo

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