La grande bufala del nuovo Piano strutturale di Pisa e Cascina: nuove cementificazioni alla faccia dell’emergenza climatica

In questi giorni sulla stampa con gli stessi toni trionfalistici il centrodestra con Conti a Pisa e il centrosinistra con Betti a Cascina raccontano la grande bufala del nuovo Piano strutturale, che contrariamente a quanto dicono contiene invece una pesante mole di nuove edificazioni, aggravando così situazioni già pesantemente critiche.

In consiglio comunale a Pisa siamo stati l’unica coalizione a votare contro l’approvazione di questo Piano e ci siamo opposti a questa operazione sin dalla sua fase di adozione.

Ci sono le parole e poi i fatti. E a noi piace partire sempre da quelli: con il nuovo Piano strutturale si segna per il nostro territorio un futuro di cementificazione alla faccia della emergenza climatica e ambientale.

Il Piano strutturale è l’atto urbanistico fondamentale, è una questione dirimente su come immaginiamo il futuro e per questo ci siamo opposti.

Si è passati dal Piano Strutturale d’Area Pisana delle giunte Filippeschi, che in 10 anni di tanti discorsi hanno prodotto costi per i cittadini e le cittadine ma ben pochi risultati, a un nuovo piano intercomunale che non ha nulla di strategico. Carente in valutazioni ambientali, il piano conferma le previsioni più disastrose e impattanti ereditate dalle precedenti amministrazioni, come la Cittadella Aeroportuale, e non affronta le sfide epocali sollevate dal cambiamento climatico, prima fra tutte in ambito urbano la mobilità e la riduzione del carico di auto, prevedendo invece decine di migliaia di metri quadri di nuovi parcheggi.

In tutte le fasi di elaborazione di questo piano abbiamo avanzato proposte alternative, a partire dalla previsione di corridoi ecologici che attraversino le aree urbanizzate. Abbiamo chiesto di fermare il consumo di suolo agricolo, laddove la maggioranza ha voluto nuovi parcheggi o ha previsto nuovi volumi, guarda caso su terreni di proprietà di grandi costruttori pisani. Abbiamo rilanciato il recupero dell’esistente, in particolare modo per gli edifici commerciali. Abbiamo lottato per salvaguardare le ultime aree verdi rimaste nel tessuto urbano, come quelle tra Viale delle Cascine, l’Aurelia e via Andrea Pisano, o tra via Pietrasantina e Via S. Jacopo. Abbiamo chiesto i numeri esatti del dimensionamento delle previsioni di nuovo residenziale e ricettivo e di nuove aree produttive, perché incredibilmente mancanti. Abbiamo proposto, ancora una volta, di abbandonare definitivamente il progetto della Cittadella aeroportuale.

Occorre cancellare queste previsioni e fare un nuovo piano, completamente diverso a partire dai bisogni reali di chi vive e lavora a Pisa e all’altezza delle sfide epocali che la crisi climatica ci pone.

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