«La Mattonaia è svalutata». Esposto alla Corte dei Conti. “MUNICIPIO” E UNIONE INQUILINI

TIRRENO PISA Pagina: I

«La Mattonaia è svalutata» Esposto alla Corte dei Conti
“MUNICIPIO” E UNIONE INQUILINI

In attesa del bando del Comune per la vendita della Mattonaia, la Corte dei Conti sarà chiamata ad accertare eventuali responsabilità sulla «svendita» dell’immobile. Il Municipio dei beni comuni e l’Unione Inquilini hanno presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti della Toscana per chiedere di accertare un eventuale «danno patrimoniale per irregolarità di gestione dell’immobile di proprietà del Comune di Pisa». Secondo i promotori dell’esposto, sottoscritto da decine di cittadini, «la cattiva gestione» dell’immobile, costruito nel 1985, avrebbe causato «un danno erariale» perle casse comunali e una «svalutazione» della struttura.
«Sull’impossibilità di portare a termine la costruzione nei tempi previsti, con conseguente inutilità della spesa finora sostenuta – si legge nell’esposto – ha influito la carenza programmatica originaria e in corso d’opera dei modi di copertura della spesa programmata nel 1985 e l’inutilità dell’opera è diventata sempre più evidente nel corso di questi trent’anni». Situazione «aggravata – prosegue l’esposto – dal fatto che anche la stima del prezzo di vendita (o permuta) del manufatto, che nella prima proposta di asta del 2003 era di oltre 3,5 milioni di euro, è stato progressivamente ridotto agli attuali 2,9 milioni, che in termini di potere d’acquisto risulta ulteriormente ridotto rispetto alla stima di dieci anni fa».
La Corte dei Conti è chiamata quindi «ad individuare e ad accertare precise forme di responsabilità nei confronti degli amministratori, dei dirigenti e dei funzionari alternatisi in questi anni alla guida del Comune di Pisa e implicati nella progettazione, costruzione e gestione dell’appalto peri lavori» dell’immobile.
«La Mattonaia – si legge an cora nell’esposto – ad oggi è ancora inutilizzata e si continuano ad impiegare fondi pubblici per tutelare la salute degli abitanti del quartiere».
«E arrivato il momento proseguono i promotori dell’iniziativa – che gli amministratori si assumano le proprie responsabilità». L’atto si inserisce nella più ampia mobilitazione nazionale promossa dall’Unione Inquilini contro il provvedimento del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi di procedere alla messa all’asta di un milione di case popolari. «È come voler fare cassa svaligiando le cassette delle offerte in chiesa – sottolinea il sindacato degli inquilini -. Un atto spregevole perché ai danni dei più poveri e perché alla fine si tratta di spiccioli, gocce nel mare del debito pubblico».

Danilo Renzuilo

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