La miopia ostacolo all’unico recupero a portata di mano

TIRRENO PISA Pagina: VI

La miopia ostacolo all’unico recupero a portata di mano

al 2008, quando venne deciso di avviare il progetto caserme, molte cose sono cambiate da un punto di vista finanziario, per cui oggi più nessuno crede nella sua praticabilità. Ciò nonostante, la maggioranza che governa il Comune di Pisa, non si dà per vinta e continua ad accarezzare l’idea di vendere le tre caserme a imprenditori edili e del turismo per costruire, col ricavato, una caserma nuova da regalare all’esercito. In tutto questo i cittadini non ci sono ed è il vero scandalo. Esistono due modi di gestire la cosa pubblica. Da una parte quello che assume come idea capitale il denaro, il Pil, il commercio, in una parola gli affari. Dall’altra quello che considera come capitale la comunità e la partecipazione. Nella logica del denaro, i cittadini sono visti come clienti a cui fornire servizi in cambio di denaro. E avendo posto il denaro al centro dell’attenzione, non di rado succede che vengano compiute scelte contro i cittadini per arricchire commercianti, imprenditori e multinazionali. Il pretesto, ben inteso, è sempre lo stesso: l’occupazione e lo sviluppo. La solita vecchia foglia di fico usata per coprire ogni operazione in cui si usano i cittadini e i beni comuni come merce di scambio fra politica deviata e potere economico. Nella logica della comunità e della partecipazione, i cittadini sono visti al tempo stesso come i destinatari e i protagonisti esclusivi di ogni scelta. Perché la comunità sono loro, i cittadini, legati da un patto di solidarietà collettiva che ha come scopo il benvivere. La buona vita non dipende solo dalle quantità di oggetti e servizi di cui possiamo disporre, ma soprattutto dalla qualità dei rapporti umani, sociali, ambientali che riusciamo ad intrattenere. Ed ecco l’importanza della gestione del tempo per averne abbastanza da dedicare a sé stessi, alla famiglia, agli amici, ai rapporti sociali. Ecco l’importanza dell’architettura abitativa e urbana per favorire l’incontro. L’importanza del verde per mantenere il rapporto con la natura. L’importanza di livelli e forme decisionali che favoriscono la partecipazione. L’importanza dell’assetto organizzativo che favorisce il coinvolgimento, il senso di appartenenza e protezione, la consapevolezza del ruolo insostituibile di ciascuno di noi. Da anni, varie realtà associative di Pisa hanno scelto di impegnarsi a favore di questa prospettiva, recuperando spazi abbandonati, pubblici o privati, da mettere a disposizione della comunità pisana come luoghi di incontro, di partecipazione e di servizi autogestiti. L’ultimo spazio recuperato in ordine di tempo è stata l’ex- caserma Curtatone Montanara. Ma l’iniziativa si scontra con la miopia dell’amministrazione comunale che dopo aver permesso alla polizia di interrompere l’esperienza con la forza, continua a inseguire un progetto nemico della collettività.

Francuccio Gesualdi

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