La piazza anti-razzista è contro Salvini

giovedì
28 giugno 2018
Testata:
TIRRENO
Pagina:
4

Firenze, un migliaio alla manifestazione nazionale di protesta sul censimento dei rom proposto dal ministro dell’Interno

Mario Neri/FIRENZE

Ci sono i marxisti leninisti accanto ai militanti con la bandiera del Pd, quelli dell’Arci vicini ai duri e puri dei centri sociali. Ci sono i sindaci venuti dal Chianti e Alexian Santino Spinelli, presidente dell’associazione Rom italiani, venuto dall’Abruzzo a gridare che lui è uno di quelli che il ministro Matteo Salvini vorrebbe espellere ma «purtroppo i rom italiani ce li dobbiamo tenere». Poi ci sono i cartelli, le bandiere della pace e un palco piccolo su cui ogni tanto suona una vecchia canzone che sa di Casa del popolo. E che importa se le piazze le riempiono gli altri, «la Toscana antifascista e antirazzista s’è mossa», dicono Dario Nardella ed Enrico Rossi, sindaco di Firenze e governatore della Toscana. Sono loro i promotori della lettera appello rivolta al presidente Sergio Mattarella diventata una chiamata contro il leaderleghista e la proposta di censimento dei Rom. Una chiamata contro il sovranismo arrembante che si è appena preso la Toscana. Erano 2500 le adesioni online, in piazza Ognissanti arrivano circa mille persone. «Non siamo qui per protestare contro un ministro – dice Nardella ma per portare avanti i nostri valori basati sulla Costituzione. Tutti i cittadini sono uguali». Ma è chiaro che la piazza è una piccola marea anti salviniana. «Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista di Salvini e Di Maio», scrivono su un cartello i marxzisti e i leninisti; «Meno intelligente è il bianco più gli sembra stupido il nero» spicca accanto al volto del leader del Carroccio. E l’evocazione dello spettro storico sembra riunire i dem e Rossi: «Siamo in una città medaglia d’oro della Resistenza» ricorda Nardella. E sebbene i porti chiusi, le uscite di Salvini contro i «clandestini» e i rom non abbiamo mobilitato la sinistra alle urne, antirazzismo e antifascismo sembrano il suo collante: «Una sinistra che ha paura di manifestare i propri valori fondamentali – dice Rossi – non è una sinistra. Perdiamo perché, anche se stiamo stati al governo, abbiamo riconsegnato un Paese dove i poveri sono aumentati e la Toscana lo sarebbe ancora di più senza i suoi 400 mila immigrati». Eppure c’è chi in piazza litiga con Rossi: «Hai fatto perdere Renzi», urla un anziano. In piazza pure gli operai Beckaert, la fabbrica di Figline che ha licenziato 318 addetti, l’imam Izzedin Elzir e il rettore dell’università di Firenze Luigi Dei. Che dà la scossa: «Il razzismo spesso si alimenta di paure che sono sinceramente percepite: guai se ci rinchiudessimo nella élite degli anti-razzisti, schernendo chi non la pensa come noi».

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