La rabbia dei ragazzi «Destinati al precariato»

TIRRENO PISA Pagina: III

La rabbia dei ragazzi «Destinati al precariato»

Ieri mattina decine di studenti delle scuole medie superiori di Pisa hanno protestato contro le riforme del governo Renzi. Una parte di loro si è data appuntamento sul ponte della Fortezza, dove è rimasta fino a metà mattinata. Verso le 9.30 si sono riuniti in tre gruppi, ognuno ha discusso di temi diversi: riforma della scuola, edilizia scolastica e il Jobs Act. Sono molto preoccupati per il loro futuro lavorativo e per le precarie strutture delle scuole che frequentano.
«Siamo contro il piano scuola del governo Renzi e precisamente contro l’articolo 5 – racconta un rappresentante studentesco -. I fondi per l’edilizia scolastica sono insufficienti. Il liceo Buonarroti cade a pezzi: sono stati spesi milioni di euro per rifare il tetto ma in alcune aule continua a piovere».
«Servono investimenti seri e non solo annunciati sul mondo della scuola e del lavoro – afferma Guido, studente del liceo classico Galilei -. E riguardo la divisione dei manifestanti in due cortei distinti, spiega che «noi di “Officina-Unione degli studenti di Pisa” intendiamo la politica diversamente: protestiamo ma facciamo proposte concrete, vogliano esporre agli esponenti istituzionali i problemi che ci affliggono».
Alle 11 il corteo raggiunge i Cobas e il collettivo studentesco Exploit in Piazza XX Settembre dove era presente il presidio del sindacato con i lavoratori del Pubblico Impiego, degli appalti pubblici del Comune di Pisa e della Scuola Normale. Denunciano le politiche di attacco ai diritti e ai salari da parte della giunta e del governo, guidato dal Pd. «Gli studenti e i lavoratori si oppongono ai tagli
contenuti nella legge di stabilità che riduce le risorse allo stato sociale, al diritto di studio, alla salute e alle pensioni – affermano – solo slogan da questo governo e agli esponenti del Pd che si lamentano dello sciopero, noi rispondiamo che noi perdiamo cento euro per essere qui».
Il corteo conclude la sua marcia davan ti alla mensa centrale: «Siamo solidali con i lavoratori, esternalizzati e in condizioni precarie».

Sharon Braithwaite

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