La sicurezza divide e scalda i candidati

martedì
15 maggio 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
V

VERSO LE ELEZIONI

Oltre 500 presenti al confronto pubblico organizzato da Confcommercio al Palacongressi

PISA

Che il tema della sicurezza fosse il pilastro della campagna elettorale, da destra a sinistra, era ormai sicuro. Ma dopo il confronto di ieri sera c’è la prova, ovvero l’attenzione, le reazioni e “applausometro” dei circa 500 presenti al dibattito tra i candidati sindaco ben organizzato da Confcommercio Pisa al Palazzo dei Congressi. Sul palco nove candidati sui dieci totali (assente per altri impegni quello del Partito Comunista). Il direttore di Confcommercio, Federico Pieragnoli, ad introdurre i temi, presentare le domande e far rispettare i tempi delle risposte, scanditi dai colori del semaforo. E sul palco, in mezzo ai candidati, la presidente dell’associazione organizzatrice, Federica Grassini.

I tempi serrati hanno favorito il dibattito semplificando in platea la possibilità di farsi un’idea su ognuno degli aspiranti al post-Filippeschi a Palazzo Gambacorti. Per il resto, sono state rispettate le certezze di questi confronti pubblici. Il candidato (o candidata) più sicuro, quello un po’ spaesato e l’urlatore di turno. Tra una risposta e l’altra, facile individuare chi avesse la “tifoseria” più (o meno) organizzata, con le liste civiche che sotto questo profilo non sono state da meno dei partiti tradizionali.

Nella “scaletta” delle cinque domande di Confcommercio per testare i candidati, il tema della sicurezza ha svolto la funzione di apripista. Ma praticamente ha poi fatto capolino in tutto lo svolgimento della serata. Sicurezza, commercio, centro storico ovvero microcriminalità, lotta al degrado, riqualificazioni. Tutti argomenti che si sono inevitabilmente intrecciati.

Prime differenze sulla sicurezza tra chi addossa ogni responsabilità all’amministrazione comunale, non per niente siamo in campagna elettorale, e chi invece prova a tirare per la giacca, più o meno timidamente, prefettura e forze dell’ordine.

«Daspo in tutta la città, non solo alla stazione e alle Vettovaglie», esordisce il candidato MSS, Gabriele Amore. «E un nuovo patto sulla sicurezza con prefetto e questore». «No, noi elimineremo il Daspo urbano, che colpisce gli emarginati e non i delinquenti», ribatte Ciccio Auletta (Diritti in comune), che si attira il disappunto del salone quando ricorda i dati delle forze dell’ordine sulla diminuzione dei reati in città. «Una cosa è il degrado e un’altra la sicurezza», ribatte l’esponente della sinistra radicale. «La questione è sfuggita di mano, tutti lo negavano parlando solo di percezione», prova a prendere la palla al balzo Michele Conti (centrodestra, iscritto alla Lega). Promette: «Avremo un filo diretto con il ministero grazie ai nostri parlamentari e all’eventuale governo che si staformando».

Non usa giri di parole Simonetta Ghezzani (Sinistra Italiana): «Le forze dell’ordine così non funzionano. Un errore addossare tutte le responsabilità all’amministrazione comunale. La sicurezza deve essere garantita dallo Stato. Invece il Comune deve pensare a come costruire premesse di interventi anti-marginalità ed ami-degrado». Raffaele Latrofa (Pisa nel cuore) cerca di essere pratico: «Propongo l’istituzione di un turno notturno per la polizia municipale. So che è costoso, ma è uno sforzo da compiere». Alle statistiche si rifà l’intervento di Veronica Marianelli (Partito socialista): «Qualcosa è cambiato, ci sono meno furti nelle case e più spaccate contro gli esercizi commerciali. L’illuminazione è fondamentale, il centro storico è da riqualificare». Quindi è la volta di Andrea Serfogli (centrosinistra, Pd), che ha il compito meno semplice caricandosi il peso dell’amministrazione uscente: «La sicurezza è al primo posto nel nostro programma. Se è vero che prefetto e questore sono in prima fila su questo fronte, anche il Comune deve fare la sua parte. Anzitutto incrementando la dotazione di agenti della polizia municipale ed introducendo il turno notturno. In questi anni abbiamo portato da 5 a 100 le telecamere per lavideosorveglianza e potenzieremo il sistema grazie alla nuova fibra».

Antonio Veronese (Patto Civico) punta sulla sua squadra: «Nelle nostre due liste ci sono sei militari appartenenti a corpi diversi». Maria Chiara Zippel (“La Nostra Pisa”) si scalda: «Sono stan ca di vedere la città ridotta così. Proponiamo di aumentare i turni di lavoro della polizia municipale e il numero delle telecamere».

Le domande successive entrano in argomenti specifici, dalla lotta all’abusivismo alla riqualificazione commerciale. Nel primo caso, le azioni di contrasto un po’ per tutti si concentrano in piazza Duomo e dintorni, senza particolari guizzi nelle proposte. Più vivace il confronto sull’altro tema. Latrofa punta sul piano del commercio da approvare rapidamente, Ghezzani vuole uno spazio nell’area del Santa Chiara per le bancarelle. Conti attacca il Pd sul decreto Bersani (liberalizzazioni), Auletta rilancia il commercio di prossimità, oltre alla progressiva chiusura dei lungarni, Amore spinge sui prodotti tipici (ad ascoltarlo anche il sindaco di Livorno, Nogarin), Marianelli propone un’ora di parcheggio gratuito in centro, Serfogli incentivi per gli esercizi tradizionali, Veronese stalli blu gratis dalle 16 del sabato alle 8 del lunedì, Zippel i bus turistici al parcheggio del Pisamover con sconti. E via con altre ricette, la campagna elettorale è partita davvero.

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