La situazione dei lavoratori AVR

Il passaggio dell’appalto per i servizi di pulizia e manutenzione stradale da AVR ad ATO Costa chiama direttamente in causa l’Amministrazione Comunale e la Giunta Filippeschi.

I processi di esternalizzazione dei servizi e di appalto a ditte e cooperative di servizi hanno provocato di fatto, negli anni, il peggioramento della qualità degli interventi, ha reso le attività meno controllabili sul piano dell’efficienza e dell’efficacia, ha influito negativamente sulle garanzie per i lavoratori e sul livello occupazionale, ha incrementato i costi piuttosto che abbatterli, come era stato sostenuto dall’Amministrazione.Tale scelta si sta rivelando fallimentare, non certo per responsabilità dei lavoratori che dal 2009 garantiscono tra mille difficoltà il servizio di pulizia e copertura stradale.
Ora il passaggio della gestione dei rifiuti e dei servizi connessi ad un unico gestore pubblico-privato per le province di Pisa, Livorno Lucca e Massa, Reti Ambiente, rischia di creare ulteriori rischi per i 72 lavoratori di AVR proprio a causa delle scelte fatte dalla nostra amministrazione.
Infatti i lavoratori di aziende che gestiscono il servizio direttamente per le amministrazioni dovrebbero rientrare di diritto nella nuova azienda, ma AVR a ricevuto l’appalto tramite Pisamo, e quindi risulta in subappalto, anche se Pisamo è al 100% pubblica.
L’ATO prenderebbe a pretesto che l’AVR sarebbe una società in subappalto per non reintegrare i 72 lavoratori: è necessario dunque che il Comune stesso intervenga per dirimere la questione e garantire i posti di lavoro di questi dipendenti, anche perché in questi mesi ha sempre rassicurato i lavoratori.
In ogni caso chiediamo che siano inserite nel bando per l’individuazione del socio privato di Reti Ambiente, le clausole sociali che impongono il reintegro dei lavoratori anche nelle aziende private.

Sulla tutela di questo diritto si stanno muovendo le forze sindacali presenti tra questi lavoratori, per raggiungere il risultato del mantenimento del posto di lavoro, mentre ci sono al momento solo assicurazioni verbali da parte di membri della Giunta, ma non un atto di tutela formale.

La questione non ha solamente un carattere contrattuale e legale: i dissesti che i processi di esternalizzazione hanno provocato non possono essere considerati dall’Amministrazione Comunale e dalla Giunta come una dismissione di responsabilità. La Giunta ha il dovere etico e politico di verificare che le ditte a cui e’ affidata l’erogazione dei servizi garantiscano, oltre ad adeguati standard di efficienza, garanzie sociali ed occupazionali.

Chiediamo pertanto che i responsabili amministrativi e politici della Giunta intervengano affinché sia garantito ai lavoratori il reintegro nelle loro mansioni all’interno di Reti Ambiente, affinché siano inquadrati come dipendenti diretti e tutelati con il mantenimento del contratto con cui sono stati assunti, evitando esuberi e licenziamenti e garantendo l’integrale livello occupazionale.

Una città in comune
Rifondazione Comunista

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