La Torre non pende più a sinistra. E’ ballottaggio Serfogli-Conti

lunedì
11 giugno 2018
Testata:
QN
Pagina:
8

Pisa, testa a testa tra il candidato Dem e lo sfidante del centrodestra

Guglielmo Vezzosi

SPOGLIO delle schede a rilento nella notte e risultati con il contagocce mentre, dalle prime sezioni scrutinate, è testa a testa tra Andrea Serfogli attestato a 30,7% (centrosinistra) e Michele Conti del centrodestra in leggero vantaggio al 35 e sarà ballottaggio. La città della Torre – dove l’affluenza definitiva si è fermata al 58,57% a Pisa contro il 55,77% di cinque anni fa – è arrivata al voto con 10 candidati alla carica di primo cittadino e al termine di una campagna elettorale dura, spigolosa, giocata sui temi caldi della sicurezza e del degrado, delle strade storiche del centro trasformate in un immenso supermarket della droga. E poi la piaga dei furti, nelle abitazioni e nei negozi, le cui vetrine finiscono sempre più spesso in frantumi durante la notte nel corso di raid che causano gravi danni e un bottino di pochi spiccioli. Temi cavalcati da un centrodestra a trazione leghista che, dopo la conquista della rossa Cascina – nel 2016 è stata eletta Susanna Ceccardi, primo sindaco del Carroccio in terra toscana -, cerca ora di dare la spallata anche nel capoluogo. Il leader della Lega, oggi ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ormai a Pisa è di casa. L’ultima volta è venuto pochi giorni fa per sostenere il candidato del centrodestra, Michele Conti, direttore del Consorzio Agrario, sul cui nome la coalizione si è ritrovata compatta, evitando errori e divisioni che portarono alla sconfitta del 2013.

A PISA gli aventi diritto di voto erano 72mila, in una città `usata’ ogni giorno da oltre 150mila persone che assediano il centro per lavorare nelle prestigiose sedi universitarie, negli ospedali di eccellenza e nei centri di ricerca invidiati nel mondo. Già, l’Università, grande assente in questa competizione dove, su 611 candidati per il consiglio comunale divisi in 22 liste, i docenti universitari si contano sulle dita di una mano. La politica e il sapere, due mondi oggi diversi e distanti: l’epoca in cui la sinistra faceva eleggere i sindaci-professori appare lontana anni luce. Il Pd arriva alla prova delle urne dilaniato da settimane di veleni sulla scelta del candidato. Alla fine l’ha spuntata l’assessore uscente ai lavori pubblici e finanze, Andrea Serfogli, sul cui nome il partito si è spaccato. E’ sostenuto anche da tre liste civiche (ma c’è stato lo strappo con Mdp) e si gioca tutto sulla capacità personale di raccogliere voti in maniera trasversale agli schieramenti. Ma bisogna vedere se questo basterà a evitare i possibili sgambetti delle correnti interne, nel segreto dell’urna. Fuori dai giochi, stando ai primissimi risultati, Gabriele Amore dei 5 Stelle (10,6%). Molto attive in campagna elettorale anche le liste civiche: quella di Antonio Veronese, imprenditore di lungo corso (6,5%), di Raffaele Latrofa, l’ingegnere che ha preferito mani libere rispetto al centrodestra (7,5%), di Maria Chiara Zippel sostenuta da ben cinque liste. La sinistra radicale punta ancora, come cinque anni fa, su Ciccio Auletta, protagonista di tante battaglie su temi scottanti nella vita amministrativa. Completano il quadro dei candidati Simonetta Ghezzani di Sinistra Italiana, Veronica Marianelli del Partito Socialista e Paolo Casole del Partito Comunista.

Tre appoggiano Andrea SerfogLi. In corsa anche Antonio Veronese e Raffaele Latrofa con una propria liste mentre M. Chiara ZippeL ne ha ben 5

CENTRODESTRA Michele Conti, 48 anni, ex consigliere comunale. Di lavoro fa il direttore dei Consorzio Agrario di Pisa

CENTROSINISTRA Andrea Serfogli, 52 anni, dipendente dell’Università in aspettativa: è assessore uscente ai lavori pubblici

Alle urne il 76%

Alle Politiche il Pd si confermò primo partito, ma con appena duecento voti in più dei 5 Stelle. Il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc) ottenne il 31,4%.

LeU arrivò all’8,3%

Alle Politiche di marzo i votanti furono il 76,66% (rispetto al 78,44% delle Politiche 2013). Alle amministrative del 2013 votò invece il 55,77%: allora venne rieletto al primo turno Marco Filippeschi

IL terzo incomodo

Gabriele Amore avvocato, 44 anni, esponente del MSS. Alle Politiche il suo partito arrivò secondo mentre alle comunali non sfonda e si attesta al terzo posto con il 10% circa

Condividi questo articolo

Lascia un commento