La Toscana una terra dell’azzardo. La capitale del gioco è Montecatini

domenica
27 maggio 2018
Testata:
QN
Pagina:
19

Nella città termale una media di puntate di tremila euro a testa

Gabriele Galligani

MONTECATINI TERME (Pistoia)

TOSCANA, terra dell’azzardo. Va bene tutto: slot-machine, lotto, gratta & vinci, scommesse sportive e corse di cavalli. Purchè si giochi, e magari si vinca. Da una statistica dell’agenzia Infodata che si è avvalsa degli ultimi dati disponibili dei Monopoli (il primo semestre 2017) la nostra regione è una delle prime per giochi e scommesse.

Su tutti spicca il dato di Montecatini Terme che ha una media di puntate per abitante di poco superiore ai tremila euro. Una cifra che pone la cittadina termale ai primi posti della classifica nazionale. Non a caso Enzo Biagi, in un servizio su Raiuno ai tempi del calcio scommesse definì Montecatini «la capitale italiana del gioco». In valori assoluti invece la città che ha raccolto più puntate è stata Prato con 301 milioni, che ha preceduto Firenze che si è fermata alla pur ragguardevole cifra di 253 milioni. Un bel paradosso per la città laniera, visto che nel dopoguerra le amministrazioni del Pci si affrettarono a chiudere l’ippodromo e a vietare l’apertura di bar in alcune zone, in quanto «fonte di distrazione dal lavoro». Sicuramente sull’alto numero di scommesse pesa anche la forte presenza di cinesi, popolo di grandi giocatori.

Sono ben 55 i comuni toscani dove si gioca più della media nazionale (610 euro a testa). Nelle prime posizioni anche Licciana Nardi in Lunigiana e Monteriggioni nel Senese (oltre i 1.800 euro).

LA PASSIONE per l’azzardo in Toscana non deve stupire. Non a caso la nostra regione, fino a qualche anno fa, deteneva il primato degli ippodromi, con ben nove impianti. La crisi dell’ippica si è fatta sentire con la chiusura di diverse piste (il Caprilli a Livorno, le Mulina a Firenze, Pian delle Fornaci a Siena e di recente il Casalone a Grosseto), ma la passione e una certa cultura per l’azzardo evidentemente è rimasta. Così come non dobbiamo dimenticare che proprio in Toscana, negli anni ’80 è nata l’associazione, guidata dai comuni di Bagni di Lucca, Montecatini e Viareggio, che per lungo tempo si è battuta per far aprire altri casinò, oltre ai quattro esistenti. Come da tradizione poi, nei luoghi di villeggiatura e turismo, il gioco ha sempre fatto maggiore presa.

Sono ben 55 i comuni toscani che superano la media nazionale pro capite che è di 610 euro. In totale infatti gli italiani nel primo semestre del 2017 hanno giocato un qualcosa come 37 miliardi di lire. Come si diceva Montecatini Terme in questa classifica è di gran lunga davanti a tutti, precedendo di oltre mille euro Calenzano che è seconda con poco meno di duemila euro per abitante. Anche come valori assoluti la cittadina termale con i suoi 63 milioni di euro raccolti precede diverse città capoluogo come Lucca, Pistoia, Grosseto, Massa, Carrara e Siena.

STUPISCE semmai trovare subito a ridosso due piccoli comuni come Monteriggioni in provincia di Siena, noto per l’antico castello e Licciana Nardi, piccolo paese di nemmeno cinquemila anime in Lunigiana. Entrambi viaggiano con una media superiore a 1.800 euro a persona. Per il paese medievale la spiegazione sta nel fatto che al confine con Siena sorge una grossa sala Bingo, mentre per Licciana Nardi forse in tanti si sono ricordati che nel confinante comune di Bagnone nell’agosto del 2009 qualcuno vinse ben 148 milioni. Perchè giocare regala emozioni. Ma vincere ancora di più.

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