L’arrivo a Pisa dei profughi. Mobilitazione e proteste

NAZIONE PISA Pagina: 9

L’arrivo a Pisa dei profughi Mobilitazione e proteste

SONO TRECENTO i profughi che sbarcheranno sul territorio pisano. Altre trecento anime che necessitano di vitto e alloggio, ma soprattutto di un riparo dalle terre disagiate da cui fuggono. Per i rifugiati, infatti, dovrà essere individuata una struttura d’accoglienza e per questo la Prefettura ha già attivato un bando per ovviare alla problematica. Questa è solo l’ennesima emergenza sociale che la provincia dovrà affrontare al più presto. Dal primo di aprile inizieranno le operazioni di accoglienza. Dalla Libia arriveranno i primi profughi, ma ancora non è chiaro come saranno smistati sul territorio provinciale. Ciò che è certo è che la città è perplessa di fronte ad un ingresso così massiccio.
LA SITUAZIONE è complessa. Lo scorso martedì, a Firenze, si è svolto un vertice di tutti i prefetti della regione Toscana per stabilire un piano d’azione efficace ed immediato, in modo tale da risolvere al meglio la questione. In prima linea è proprio il prefetto di Pisa, Attilio Visconti, che da subito ha profuso tutto il suo impegno per trovare una soluzione ottimale che possa permettere la giusta accoglienza degli extracomunitari che si sono rivolti al nostro Paese per trovare un aiuto concreto. Intanto i dubbi maggiori si riferiscono proprio agli alloggi che dovranno ospitare i nord africani. L’assessore al patrimonio, Andrea Serfogli, negli scorsi giorni ha affermato che l’amministrazione comunale non ha edifici da mettere a disposizione. Supposizioni, però, sono nate su Santa Croce in Fossabanda anche se lo stesso Serfogli ha ricordato che la struttura è oggetto di un accordo con il Diritto allo studio.
I TRECENTO extracomunitari sono cittadini richiedenti protezione internazionale e sono stati assegnati dal ministero dell’Interno al nostro territorio. «Nessuna invasione, assistiamo piuttosto alla crescita di un flusso specifico, quello dei richiedenti asilo e dei profughi – riferiscono la Chiesa Valdese e «Africa Insieme», che discuterà di questi temi domani nella sala della Chiesa Valdese – gli uomini e le donne che sbarcano sulle coste italiane non sono i classici immigrati ma persone che fuggono da guerre, conflitti, persecuzioni etniche e religiose. L’Italia avrebbe il dovere di garantire loro protezione e accoglienza». Critica, invece, la rappresentante della Lega Nord, Susanna Ceccardi, discorde sullo stanziamento stabilito per l’accoglienza. «In un momento in cui le nostre aziende chiudono martoriate dalle tasse e dalla burocrazia, padri e madri perdono il lavoro e i figli non hanno speranza in questo futuro, la priorità del Governo è accogliere nuovi immigrati, senza che le amministrazioni locali pisane si ribellino minimamente afferma la Ceccardi – non c’erano 300 famiglie pisane in difficoltà da aiutare con 35 euro al giorno?».

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