Le osservazioni al Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile presentate da Diritti in comune

Di seguito le osservazioni al Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile sottoposti alla Direzione urbanistica, edilizia privata, servizi amministrativi e mobilità del Comune di Pisa dalla coalizione Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile.

OSSERVAZIONI AL PUMS

PREMESSA

Compito del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile è quello di garantire una risposta alla domanda di mobilità dei cittadini che sia rispondente ai criteri di efficienza e di sostenibilità ambientale, innalzando la qualità della vita delle aree urbane e garantendo il raggiungimento di detti obiettivi di sostenibilità.

Comprendiamo la difficoltà nel rispondere alle sfide poste dai problemi più urgenti e importanti che riguardano la tutela dell’ambiente e della salute, la lotta al cambiamento climatico, la lotta alle disuguaglianze socio-economiche che si riflettono nella necessità di garantire a tutti la possibilità di accesso e fruizione dei servizi e degli spazi urbani, assieme alla necessità di garantire una mobilità efficiente.

Per questo crediamo che il PUMS debba avere un forte contenuto di innovazione rispetto ai modelli di mobilità esistente, che sono stati fallimentari nel tentativo di indurre un cambiamento nelle modalità di spostamento nella nostra città.

Per ammissione della relazione tecnica stessa del Comune di Pisa al “Piano Strategico – Ricognitivo delle Azioni-Interventi di mobilità sostenibile” del 2017: “…negli ultimi 15 anni, nonostante gli obiettivi condivisi degli strumenti di pianificazione (PGTU, PUM, ecc.) di spostare la mobilità dei cittadini verso l’ integrazione dei vari metodi di trasporto e l’uso di mezzi di trasporto “attivi” e comunque a basso impatto ambientale, i risultati ottenuti registrano purtroppo un aumento pari a +5% degli spostamenti con mezzi motorizzati privati (auto + moto) e conseguentemente un’analoga riduzione nell’uso di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (bici, a piedi)” (rif: Comune di Pisa – Direzione urbanistica – Mobilità – Programmazione delle opere pubbliche “Piano strategico-ricognitivo delle azioni-interventi di mobilità sostenibile – relazione tecnica n. commessa 015-2017 del 24/08/2017, pag. 5).

Questo significa che anche stavolta interventi che non siano spiccatamente innovativi non saranno sufficienti a realizzare gli obiettivi di sostenibilità che un PUMS si deve dare.

Riteniamo che sfide globali richiedano forti risposte anche a livello locale.

L’Italia (e Pisa con il resto del Paese) è un paese con forti problemi di qualità dell’aria, di inquinamento acustico e di gravi impatti conseguenti sulla salute; è un paese il cui paesaggio e la cui biodiversità – che dovrebbero costituire una immensa ricchezza nazionale da valorizzare – sono spesso minacciati dalla cementificazione e dalla costruzione di nuove strade che frammentano ecosistemi e corridoi faunistici; un paese dove il cambiamento climatico e le cattive pratiche di gestione del territorio si fanno sentire più forti, con enormi danni – anche e soprattutto economici – alle infrastrutture, alle persone, all’ambiente.

Tutto questo, considerando la responsabilità che gli atti di pianificazione hanno verso i cittadini e soprattutto verso le generazioni future, richiede una visione e un grado di innovazione che le metodologie di analisi utilizzate nel PUMS, e le soluzioni ivi adottate, non presentano.

Chiediamo quindi un PUMS che sia veramente incisivo e innovativo e dia una spinta forte al cambiamento della mobilità della città di Pisa verso forme veramente sostenibili, in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi.

In particolare, chiediamo un piano che rinunci a – e non solo mitighi – la centralità del sistema di spostamenti basato sui mezzi motorizzati privati, l’unica via che consente di risolvere i problemi di inquinamento, di salute, di tutela del paesaggio e dell’ambiente e del cambiamento climatico. Per farlo, è necessario indagare in profondità quali sono gli ostacoli che sfavoriscono o impediscono l’uso del mezzo pubblico o della mobilità dolce e individuare le modalità per rimuoverli in modo definitivo. Crediamo che solo uno studio approfondito delle cause strutturali, sociali ed economiche permetta di programmare azioni incisive ed efficaci. E’ necessario un cambiamento di paradigma. Allo stesso tempo, comportamenti virtuosi di altre città italiane ed europee, riportati anche nella relazione tecnica citata in precedenza, fanno pensare che questo cambiamento è possibile (pag. 32, capitolo: Progressiva chiusura dei lungarni e della città alle auto private, un cambio culturale: “Le città Europee stanno ripensandosi per somigliare, sul fronte della mobilità, molto di più a quello che erano 100 anni fa. Ogni anno in Italia ci sono 300mila neo patentati in meno. Crescono le forme di condivisione dei mezzi (bici e auto). Culturalmente va affermandosi un’idea di città diversa, che usa le energie in modo intelligente, che fa della mobilità nuova un principio cardine, città che ripensano i propri spazi”).

Riteniamo invece che il PUMS presentato non sia in grado di fornire risposte alle sfide poste né alle ambizioni che una città importante come Pisa deve avere, anche perché costituisce nei fatti solo una raccolta di interventi già programmati, che qui vengono giustapposti e non inquadrati in una strategia complessiva basata su un’analisi sufficientemente aggiornata né abbastanza completa degli aspetti demografici e dei fabbisogni della città e dei comuni contermini.

Chiaramente, abbiamo presente che la sfida non si vince da soli, e che solo un Piano intercomunale, concepito in coordinamento con i Comuni e le Province limitrofe, con le grandi realtà presenti sul territorio, con la Regione, con lo Stato e con la partecipazione di tutte le cittadine e i cittadini riuscirà a fornire le risposte adeguate.

Elenchiamo quindi i punti che, in particolare, non rispondono alle necessità di mobilità sostenibile della città e formuliamo le relative osservazioni, di seguito elencate (cliccare sui link per leggere le singole osservazioni):

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