Le periferie voltano le spalle a Pd e grillini. Il Cep vira a destra

mercoledì
13 giugno 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
V

LA MAPPA DEL VOTO IN CITTÀ

La geografia politica pisana viene nuovamente stravolta ad appena 98 giorni dalle Politiche dello scorso marzo

PISA

Tre mesi dopo tutto è cambiato. Novantotto giorni dopo le Politiche dello scorso marzo la geografia politica cittadina è nuovamente stravolta. In attesa dei vincitori e dei vinti che il secondo turno decreterà in un clima di crescente incertezza, dal voto di domenica scorsa emergono poche certezze: l’avanzata della Lega, che assorbe quasi completamente l’elettorato moderato del centrodestra e in parte anche il voto di protesta che alle politiche aveva premiato i grillini, e le difficoltà del centrosinistra. Nel mezzo la liquefazione del Movimento 5 Stelle, che lo scorso marzo aveva alzato la sua bandiera gialla in tutte le periferie. Ammainata a soli tre mesi di distanza.

Certo, il voto cittadino è tutt’altro rispetto a quello nazionale. Pesano amicizie, parentele, ma soprattutto la visione della città futura e i progetti da attuare quartiere per quartiere, strada per strada. Il confronto aiuta però a capire il clima di instabilità politica, che dal nazionale si traduce nel locale in una fase di assoluta incertezza. In cui il voto “liquido” prende la forma di un voto di protesta e poco di proposta, facendo esplodere nell’urna il disagio non solo sociale, ma anche economico ed occupazionale. A Pisa il voto di protesta cambia colore e assume le sfumature verdi della Lega che traina l’escalation del centrodestra nei quartieri popolari. Le ricette per combattere il degrado ed innalzare i livelli di sicurezza (spesso declinate in slogan più propagandistici che concreti) hanno attecchito dove più forte è il disagio sociale, ma anche in quelle zone della città che da anni attendono progetti di riqualificazione ed ammodernamento.

Il centrosinistra “conquista” i quartieri centrali, confermando nonostante l’agonia di voti del Pd i risultati ottenuti alle scorse Politiche, ma non attecchisce nella cerchia periferica (se non a Coltano, Cisanello e Pisanova) che tradizionalmente ha alimentato la storia politica della “città rossa”. Il litorale si conferma appannaggio del centrodestra, che riconquista una tradizione politica ultradecennale intervallata dalla parentesi Pd delle scorse amministrative. A Marina di Pisa si registrano però anche i migliori risultati di Antonio Veronese, che, in vista del ballottaggio, potrebbe rappresentare per il centrosinistra che sostiene la candidatura a sindaco di Andrea Serfogli un piccolo argine per contenere lo tsunami leghista. Al contrario, per il centrodestra guidato da Michele Conti potrebbe risultare determinante il “pacchetto” di oltre 2.700 voti di Raffaele Latrofa – alla guida della lista “Pisa nel cuore” in aperta polemica con la coalizione Lega-Forza Italia-Noi adesso Pis@/Fratelli d’Italia -, che ottiene soddisfacenti risultati in alcune delle zone della città dove si è imposto il centrosinistra. In quasi tutti i quartieri, a dominare è il testa a testa tra i due schieramenti che, con minime differenze percentuali, tiene vive le speranze di entrambe le parti di conquistare Palazzo Gambacorti.

Prendendo i numeri complessivi, la coalizione di centrosinistra si afferma nei quartieri centrali di San Martino (544 voti contro i 462 del centrodestra), San Francesco (843 contro 640) e Santa Maria (772 voti contro 658), dove però Serfogli perde nella sezione (la 54) in cui è stato presente come rappresentante di lista. Non riesce a sfondare invece nella zona di Sant’Antonio, dove per sette voti (577) si impone il centrodestra. Il centrosinistra tiene anche nella fascia cittadina immediatamente fuori dal centro storico, in particolare nelle zone delle Piagge, di Pratale-Don Bosco e di Porta a Mare (bacino elettorale di Benedetta Di Gaddo, la candidata del Pd che ha ottenuto il record di preferenze) e conferma la sua “leadership” nel quartiere di Pisanova-Cisanello (2.188 contro 1.908), dove la coalizione a sinistra del Pd (“Diritti in comune”) ottiene i suoi migliori risultati. La coalizione guidata da Serfogli risulta prima anche a Coltano e un po’ a sorpresa nell’area della stazione, la zona finita più volte sotto i riflettori della compagine di centrodestra. Sono invece alcune periferie a trainare l’inedito boom del centrodestra (in particolare della Lega). Cep, Sant’Ermete, Barbaricina, I Passi, Putignano, San Giusto-San Marco, Riglione e Oratorio, che tre mesi fa avevano affidato al Movimento 5 Stelle la richiesta di cambiamento, ora consegnano le loro istanze sociali nelle mani del centrodestra, alimentando la corsa di Conti trainata anche dai quartieri di Porta a Lucca, dove trionfa per quattro voti (859 contro gli 855 del centrosinistra), Porta Nuova (857 contro 697) e San Piero-La Vettola (508 contro 373), dove il Movimento 5 Stelle, nel seggio di residenza del candidato sindaco Gabriele Amore, ha ottenuto l’unico risultato a tre cifre: 126 voti nella sezione 77.

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