Le priorità: «Decoro, arredo urbano e sicurezza»

giovedì
17 maggio 2018
Testata:
NAZIONE PISA
Pagina:
3

CONFCOMMERCIO

«GIÀ a partire dalla proclamazione del nuovo sindaco, come associazione chiederemo investimenti mirati in decoro, illuminazione, manto stradale, arredo urbano e agevolazione dei parcheggi, in una ottica di complessivo rilancio di via Cottolengo e delle strade limitrofe. Inoltre, qualora ci fosse l’accordo e il consenso dei commercianti, proporremo eventuale istanza di pedonalizzazione della strada stessa». E’ questo l’impegno del direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli.

LA REALTÀ dei fatti, ad oggi, è incontrovertibile e niente è come dovrebbe essere: «Esiste un fortissimo problema di degrado e sicurezza. Spaccio e furti sono quotidiani e il sentimento di esasperazione dei commercianti è forte e soprattutto comprensibile. La strada si popola di spacciatori e sbandati che molestano, disturbano e borseggiano, in cui vale la regola del più forte e del più prepotente. Non si registrano passaggi di volanti e forze dell’ordine, e questo semplice fatto acuisce ulteriormente il senso di abbandono. Eppure non siamo nella più sperduta delle periferie, ma soltanto a un passo dal corso principale, tanto più che le attività che insistono in questa zona sono di pregio. Mancano i cestini e i rifiuti sono gettati a terra (nella migliore delle ipotesi) o conferiti direttamente in fioriere e oggetti d’arredo messi dai commercianti. Il marciapiede è dissestato, con il corollario di inevitabili cadute, mentre con il far della sera l’illuminazione si dimostra del tutto inadeguata alle esigenze di visibilità, decoro e sicurezza.

“E allora” – si domanda Pieragnoli – “perchè ignorare questo grazioso angolo di città che collega Corso Italia con via Mazzini e via d’Azeglio e perchè non corrispondere ad almeno alcune delle istanze che proponemmo già da tempo all’amministrazione comunale? L’obiettivo strategico, dopo anni di indifferenza, sarà quello di valorizzare al massimo la fruibilità del centro storico e delle tante vie che lo innervano, che non può né deve limitarsi esclusivamente all’asse Corso Italia-Borgo».

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