Lega in crescita, Pd e M5S arretrano

lunedì
11 giugno 2018
Testata:
REPUBBLICA FIRENZE
Pagina:
II

Le amministrative

Ballottaggi decisivi il 24 giugno per Massa, Pisa e Siena dove i sindaci devi uscenti devono battere il centrodestra

MASSIMO VANNI

La Lega spinge in alto il centrodestra. Grazie a Salvini guadagna posizioni ovunque. Il Pd invece arretra rispetto a cinque anni fa. E adesso rischia il collo in tutti e tre capoluoghi al voto, Massa, Pisa e Siena, dove il sindaco verrà deciso nel ballottaggio del 24 prossimo. Mentre per i 5 Stelle la Toscana si conferma invece una terra difficile da dissodare.

La Toscana resta sospesa, dopo il primo turno di voto: solo tra quindici giorni si saprà se il Pd frana o se riesce ad attestarsi. Ma lo sfidante ufficiale del partito di governo, nella ex Toscana rossa, si conferma il centrodestra.

A Siena i primi dati dicono che nessuno dei candidati sindaco in lizza è in grado di raggiungere il 50% più uno dei voti. Il sindaco uscente Bruno Valentini è avanti, con una percentuale inferiore al 30%. E ad un passo l’avvocato Luigi De Mossi, sostenuto dal centrodestra. Fuori dal ballottaggio invece, secondo i primi dati, l’ex sindaco Pierluigi Piccini che pure ha raccolto circa il 20%.

Anche cinque anni fa a Siena, nonostante l’appoggio esplicito di Matteo Renzi che stavolta invece nella città del Palio non si è neppure visto, Bruno Valentini fu costretto al ballottaggio. Quando conquistò il 52%. Ma al primo turno toccò quota 39,5%. E allora il Pd non era solo come lo è oggi: Valentini era sostenuto da una coalizione di centrosinistra con dentro anche Sel. E oggi, con 9 candidati sulla linea di partenza e la clamorosa assenza dei 5 Stelle, per il Pd il risultato sarebbe molto al di sotto di quello di cinque anni fa.

A Pisa il sindaco uscente Marco Filippeschi invece non è in gioco: ha concluso i due mandati. E con 10 candidati in corsa, il suo assessore Andrea Serfogli, sostenuto dal solo Pd, dovrà ora misurarsi al ballottaggio: i primi dati danno un testa a testa tra lui e il candidato del centrodestra Michele Conti. Mentre i 5 Stelle perdono in un sol colpo più di 10 punti percentuali rispetto al 4 marzo scorso, la Lega diventerebbe il primo partito poco sotto il 30%. Il segno che l’aggregazione giallo-verde che il Pd temeva al ballottaggio è già scattata al primo turno: una parte di chi aveva votato 5 Stelle alle politiche ha ritenuto adesso di votare centrodestra al Comune.

Cinque anni fa Filippeschi fu rieletto di slancio con 53,5% dei voti e con un Pd al 38,6. Oggi il Pd avrebbe poco più del 30%. Più o meno il dato delle politiche. Nel 2013 però il Pdl ebbe il 13% e la Lega lo 0,35%: in soli cinque anni tutto è rovesciato.

Pure a Massa, dove si contano altri 10 candidati sindaco. si è rimesso in corsa il sindaco uscente Alessandro Volpi. È stato ricandidato nonostante i mille dubbi di una parte del Pd. Diversamente dagli altri due capoluoghi però, Volpi non è il candidato sindaco del solo Pd. Dietro di lui c’è il centrosinistra, anche se non al completo. Nel 2013 Volpi fu eletto di botto col 54,1% dei consensi. Adesso anche a Massa dai primi dati emerge un testa a testa tra centrosinistra e centrodestra salviniano. Mentre i 5 Stelle, che pure hanno trovato nella costala loro terra d’elezione, si attestano attorno al 15% e perdono circa la metà dei consensi raccolti tre mesi fa. Anche qui, il segno che è già scattata l’aggregazione giallo-verde. E che gli elettori in libera uscita trovano più credibile il centrodestra.

Condividi questo articolo

Lascia un commento