Legambiente: spiaggia libera al posto del bagno americano

TIRRENO PISA Pagina: V

Legambiente: spiaggia libera al posto del bagno americano

«Una spiaggia libera al posto del bagno di Camp Darby». Non tarda ad aprirsi il dibattito sul futuro utilizzo dell’ormai ex Arnerican beach di Tirrenia. Legambiente propone di allestire una spiaggia a libero accesso sullo spazio di litorale gestito fino allo scorso 31 dicembre dalla base militare di Camp Darby. Il Comando U.S. Army Garrison di Vicenza ha deciso di non rinnovare la concessione per ri sparmiare 114.000 dollari l’anno (piccolissima fetta della “spending review” militare da 500 milioni all’anno che gli Usa hanno deciso di applicare in Europa). Il Comune di Pisa è già subentrato nello spazio, con alcune idee su come utilizzare l’area.
Una consiste nell’allestimento di un’arena per sport su sabbia, costituita da un piccolo stadio in cui svolgere calcio o volley (sono già in tanti i privati e le associazioni che attendono un bando) o, in alternativa, far gestire lo spazio a privati. Alle proposte di Palazzo Gambacorti, Legambiente Pisa risponde invece con una spiaggia ad accesso libero da allestire nel tratto di litorale “liberato” dal comando statunitense, senza intaccare, allo stesso tempo, le attività dei privati. «Gli americani lasciano la loro spiaggia a Tirrenia (oltre ad una parte di Camp Darby) e subito c’è chi pensa ad occupare lo spazio liberato,magari per un presunto buon investimento, forse anche perché molti vivono la cultura per cui uno spazio libero da strutture è un inutile spreco, un vuoto inquietante – si legge in una nota dell’associazione ambientalista -. Legambiente la pensa invece diversamente. La costa pisana vede un continuo quasi ininterrotto di stabilimenti privati, mentre le spiagge libere, una volta presenti, sono state progressivamente ridotte al minimo. Allora la cosa più sempli ce, giusta e bella da fare è restituire quel tratto di arenile alla cittadinanza con una spiaggia a libero accesso».
I servizi, secondo Legambiente, e quindi anche le attività economiche dei privati come l’offerta di ombrelloni, sdraio e punti ristoro «possono essere collocati nell’area attualmente destinata ad ampio parcheggio, ma ormai compromessa, senza recare – conclude l’associazione ambientalista ulteriore danno alle dune, preziose per il valore naturalistico unico e per la funzione protettiva del territorio retrostante».

Danilo Renzullo

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